L’allevamento e la pastorizia in montagna scompariranno a causa del lupo?

Il lupo può esercitare grossi impatti sul settore dell’allevamento e della pastorizia. Ad esempio, il pascolo incustodito degli ovicaprini in montagna si è rivelato incompatibile con la presenza del canide. Laddove il lupo è già da decenni una presenza stabile (come sulle Alpi occidentali piemontesi e francesi, in Appennino, ecc) il conflitto con la specie è, e probabilmente continuerà a lungo ad essere, elevato, ma il settore in senso lato non è scomparso, né è stato significativamente ridotto a causa del lupo. Piuttosto, a subire pesanti contraccolpi possono essere le realtà marginali già economicamente in crisi anche prima del ritorno del canide, oppure le modalità di gestione del bestiame al pascolo che non si adeguano a tale ritorno. Dati recentemente prodotti da ISPRA a seguito di uno studio sulle predazioni da lupo sul bestiame da reddito in Italia tra il 2015 e il 2019 evidenziano come, sia in Appennino che sulle Alpi, i danni da lupo tendano ad insistere su contesti aziendali che non adottano strategie gestionali adeguate e opere di prevenzione dei danni, con la conseguenza che la tendenza a subire danni si cronicizza, portando a consistenti e costanti perdite di capi di bestiame. Laddove l’economia del settore è più robusta e laddove le opere di prevenzione vengono messe in atto, i danni da lupo, pur non scomparendo del tutto, finiscono per assestarsi su livelli gestibili e tollerabili, di fatto venendo a far parte, nel tempo, del rischio d’impresa senza tuttavia diventare fattore di crisi irreversibile. Le nuove risorse che servono per la gestione del pascolo e dell’allevamento dove il lupo è presente (opere di prevenzioneindennizzo dei danni che si registrano comunque) sono messe a disposizione dagli enti pubblici in tutta Europa perché è ragionevole che tali costi ricadano sull’intera comunità e non solo sulle categorie che si trovano, loro malgrado, a dover affrontare direttamente le difficoltà che la presenza del lupo determina.