Martedì, 06 Giugno 2017
L’orso, il lupo e il “benessere” dell’uomo
Ancora due lettere al quotidiano l’Adige in tema orso, pubblicate sabato 3 giugno a firma Gian Carlo Cozzio e lunedì 5 giugno a firma di Marco Gaddo, che riportano argomentazioni non corrispondenti al vero e fuorvianti alle quali “Vero o falso?” ritiene di dover replicare con alcune doverose precisazioni che proponiamo all’attenzione dei lettori del quotidiano e dei cittadini.
- che il progetto per conservare al Trentino ed alle Alpi l’orso stia “portando sempre più ripercussioni negative” rimane una mera, per quanto rispettabile, opinione, mentre i dati a disposizione evidenziano il contrario, sia dal punto di vista dell’immagine del Trentino nel suo complesso, sia in termini di attrattività turistica che la presenza del plantigrado determina;
- citare una frase del XII secolo (verso la fine dei secoli bui) per sostenere che gli animali tutt’oggi si distinguerebbero in “utili all’uomo” e “selvaggi e dannosi” si commenta da sé;
- il progetto Life Wolfalps non è né “animalista” né “del WWF”, tutt’altro. E’ un progetto europeo, al quale partecipano le Amministrazioni pubbliche (e non il WWF, appunto) il cui scopo non è quello di riportare il lupo, che come noto sulle Alpi ci è ritornato da solo, bensì quello di rendere questo ritorno compatibile proprio con le attività dell’uomo e degli allevatori in primis, che sono coinvolti in molti modi. Non c’è dunque alcuna volontà di “anteporre gli animali al benessere dell’uomo” ma, al contrario, di lavorare affinché quest’ultimo non venga compromesso dalla presenza dei grandi carnivori, se non nella limitata misura che verrà determinata dall’uomo stesso;
- ancora si insinua che i lupi siano stati rilasciati (“la lupa vista nella nostra provincia”), quando ogni evidenza scientifica e documentale dimostra che così non è stato, né in Trentino, né in Italia, né nel resto d’Europa. Al contrario dei casi di orso e lince, aiutati da svizzeri, sloveni, austraiaci e italiani (trentini) con rilasci documentati e pubblici avvenuti dagli anni ’70 ad oggi, per il lupo ciò non è stato necessario, data la sua ampia mobilità e la presenza di popolazioni cospicue a ridosso delle Alpi (quella appenninica e quella balcanica);
- i grandi carnivori non sono “attori estranei alle Alpi”; al contrario, su questo maestoso palcoscenico recitano dalla notte dei tempi, da prima dell’arrivo dell’uomo e sono sempre stati presenti, a parte pochi decenni del XX secolo per lupo e lince, un periodo-flash nella storia delle Alpi;
- non corrisponde al vero che non vengono presi in considerazione i problemi dei rapporti tra l’orso e l’uomo; al contrario lo Studio di fattibilità (del 1997) che precedette il progetto orso è incentrato proprio su questo aspetto e riferisce in modo preciso su tutti gli scenari possibili e sulle soluzioni più efficaci adottate in tutta Europa per la convivenza con l’orso; il citato progetto Wolfalps, lo si ribadisce, è nato proprio per mitigare i conflitti con il lupo;
- la presenza dell’orso non è “in aumento” nelle Alpi centrali; è sufficiente leggere il Rapporto annuale per constatare che tale presenza è sostanzialmente stabile da circa 4 anni e per capire anche i motivi di ciò. Le attività economiche quali l’allevamento o l’apicoltura “non cessano a causa della presenza dell’orso”, almeno ciò è quanto si osserva in tutta Europa, anche dove orso e lupo sono presenti con numeri assai maggiori che da noi. Le recinzioni elettriche, se correttamente montate e mantenute, funzionano assai bene, lo dicono i dati, ancora una volta europei; non ha dunque senso continuare a sostenere il contrario. Da ultimo se in Bondone “c’è del degrado” ciò è francamente difficile da imputare all’orso il quale, si ribadisce, è già considerato da buona parte degli operatori economici della zona quale preziosa risorsa, come è emerso chiaramente nell’incontro pubblico di Candriai dell’8 agosto scorso.
Estratto da l'Adige del 3 giugno 2017 - Lettera del Sig. Gian Carlo Cozzio "Gli animali predatori, un male per il Trentino"
Estratto da l'Adige del 5 giougno 2017 - Lettera del Sig. Marco Gaddo "La presenza dell'orso è motivo di degrado"