La delibera, proposta dal presidente Dellai, è stata approvata dalla giunta
Tutela dell'orso bruno nell'arco alpino. Il Trentino firma la convenzione con le Regioni
L’obiettivo è di coinvolgere e coordinare l’azione degli enti territoriali
Negli ultimi dieci anni molto è stato fatto per la tutela e il reinserimento dell’orso bruno nell’arco alpino. Il Trentino, più di ogni altra regione italiana, si è distinto nell’azione di tutela della specie a rischio estinzione. I risultati ottenuti impongono però una programmazione degli interventi nel medio e lungo periodo, così da rendere più presente ed efficace il ruolo degli enti pubblici territoriali (in particolare regioni e province) dell’ arco alpino, affiancando così l’impegno sostenuto soprattutto in passato dalle associazioni ambientaliste.
Per questa ragione, la giunta provinciale ha approvato stamani la delibera – presentata dal presidente Lorenzo Dellai - che contiene il protocollo d’intesa fra la Provincia autonoma di Trento, il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, la Provincia autonoma di Bolzano, la Lombardia e l’Istituto nazionale per la fauna selvatica che ha come oggetto la conservazione e la gestione dell’orso bruno nell’arco alpino italiano. Il prossimo passo – dopo il coinvolgimento degli enti pubblici italiani – riguarderà con tutta probabilità un secondo accordo con gli stati stranieri interessati dalla presenza del plantigrado, Austria e Slovenia.
Secondo la convenzione, che sarà sottoscritta a breve dal presidente della Provincia Dellai, gli enti firmatari s'impegnano a collaborare nella conservazione e gestione della popolazione d'Orso bruno, al fine di individuare una strategia comune e condivisa d'intervento e raccordare, per quanto possibile, le azioni da intraprendere. Da un punto di vista operativo è prevista la stesura di un "Piano d'azione interregionale per la conservazione dell’Orso bruno nelle Alpi centro-orientali". Il Piano rappresenterà il documento di riferimento delle Regioni e delle Province autonome per coordinarsi in merito ad alcuni aspetti gestionali fra i quali il monitoraggio e la messa in comune delle informazioni; i criteri e procedure d’indennizzo e prevenzione danni; i criteri e procedure d’intervento in situazioni critiche e d’emergenza; la formazione degli operatori; le iniziative di comunicazione; rapporti internazionali e accesso agli strumenti di finanziamento dell'U.E.
Il Piano definirà, nelle linee generali, un programma di lavoro pluriennale e raccordato, concordato tra gli enti firmatari, mentre il soggetto capofila è stato individuato nella Provincia autonoma di Trento, che opera attraverso la Struttura provinciale "Servizio Foreste e fauna". Al soggetto capofila spettano gli adempimenti contrattuali con i tecnici incaricati della redazione del Piano; il compito di garantire fra i vari partner il necessario flusso di informazioni; il coordinamento delle altre attività relazionate al presente protocollo.
L’accordo individua le fasi di lavoro operativo che riguardano l’ individuazione di eventuali tecnici esterni incaricati della stesura del Piano, la convocazione di incontri di raccordo e confronto, raccolta di informazioni utili ad arrivare alla versione finale del documento, la cui ratifica è prevista entro 12 mesi.