SETTEMBRE 2020
Per quanto riguarda gli orsi nel corso del mese in oggetto si registra una netta diminuzione delle segnalazioni relative ad avvistamenti e danni rispetto al mese precedente. I danni hanno riguardato perlopiù il patrimonio agricolo, soprattutto con il consumo di uva da vigneti situati a margine del bosco. Come di consueto in questo periodo i danni al patrimonio apistico sono stati molto limitati (un solo caso registrato). Anche a seguito della graduale conclusione delle attività di alpeggio, in settembre i danni al patrimonio zootecnico sono stati limitati rispetto al mese precedente, con sei eventi registrati; 3 su 6 (il 50% del totale quindi) sono da ascrivere a predazioni dell’orso M49, il quale, prima della ricattura avvenuta nel Vanoi il 7 settembre, nella stessa zona ha predato due asini (con un ulteriore animale disperso) in altrettante occasioni ed una vitella nel terzo caso.
Si segnalano due investimenti stradali che hanno coinvolto orsi bruni, uno a Comano Terme e l’altro in bassa Val di Sole; in entrambi i casi, la bassa velocità dei veicoli ha permesso di evitare danni di rilievo alle persone coinvolte, ai mezzi e agli animali investiti. La sorte degli animali è stata determinata grazie all’intervento delle unità cinofile specializzate sui gradi carnivori, unità che possono essere vantate in pochissime altre parti d’Europa.
In questo periodo gli orsi sono in piena fase di iperfagia e dedicano molto tempo ad alimentarsi in vista del letargo. L’autunno di quest’anno è caratterizzato da una grande disponibilità di faggiola (il seme del faggio, molto nutriente e apprezzato dagli orsi - foto) su gran parte del Trentino occidentale.
L’abbondante disponibilità alimentare sta probabilmente contribuendo in modo significativo alla progressiva rarefazione di segnalazioni riferibili ai plantigradi.
Passando al lupo, in settembre si sono registrate tre segnalazioni relative a nuove cucciolate: una riguarda il branco storico dei Lessini (7 cuccioli, a conferma della vitalità degli individui alpha Giulietta e Slavc, nonostante l’età non più giovane – 10 anni Slavc, almeno 10 anni Giulietta - dei due lupi che per primi si sono riprodotti sul territorio trentino); la seconda segnalazione proviene dall’altopiano delle Vezzene (4 cuccioli), la terza dalla zona del Carega (4 cuccioli).
A settembre si sono registrati 14 eventi di danno da lupo al patrimonio zootecnico, 12 dei quali provenienti dal Trentino orientale, dove si concentra la maggior parte dei branchi attualmente presenti in provincia. Le predazioni da lupo hanno solitamente riguardato ovicaprini, in particolare pecore, con alcuni animali morti e/o dispersi – in genere da 1 a 6 capi- per ogni evento. Tuttavia, in un caso, un attacco ad opera di due lupi a malga Laghetti di Pieve Tesino, nel Vanoi, ha determinato il decesso di 38 ovini, caduti in massa in un dirupo nel corso della fuga.
Infine, si segnala un tentativo di predazione sventato grazie alla presenza di rete elettrificata, pastore e cani da guardianìa posti a difesa di un gregge nella zona di Passo Fedaia.
Nel mese in oggetto non si registrano indici di presenza relativi alla lince B132, come noto unico esemplare di lince la cui presenza è nota sul territorio provinciale.
Foto: faggiola – m.te Bondone (C. Groff)