Dal presidente una richiesta di incontro per trovare "nuove e più efficaci soluzioni"
Orso problematico, Dellai scrive al Ministro Clini e al Commissario europeo Potočnik
"Come Vi è già noto, la Provincia autonoma di Trento è impegnata, fin dai primi anni duemila, nella gestione dell'ambizioso e complesso progetto (deliberato nel 1996) che si poneva l'obiettivo della reintroduzione dell'orso bruno sulle Alpi centro - orientali. Da allora, a partire da un nucleo di fondatori di circa 10 esemplari, si è oggi giunti ad una consistenza accertata che varia dai 40 ai 45 esemplari che gravitano, in prevalenza, nella porzione occidentale del territorio trentino.
Il tasso medio di crescita fatto registrare dalla popolazione, circa del 14%, e la densità raggiunta nelle aree maggiormente frequentate (circa 3 esemplari ogni 100 kq) determina, in un territorio relativamente piccolo e diffusamente abitato, problemi sempre più importanti per quanto concerne le relazioni tra la presenza di questa specie e le attività antropiche che sul medesimo territorio si svolgono.
L'indagine demoscopica commissionata da questa Amministrazione nel 2011, ha messo in evidenza un'importante e decisa riduzione del grado di accettazione sociale della specie (dal 76% del 2003 all'attuale 30%).
Anche gli episodi registrati in questi ultimi giorni, che hanno portato anche a contatti diretti tra orso e uomo, esprimono ed accrescono il già elevato livello di allarme sociale, al quale si accompagna forte preoccupazione, in primis, per l'incolumità della popolazione, ma, anche, in prospettiva, per il buon esito del progetto.
A fronte della situazione che si è determinata, questa Amministrazione, nei limiti che l'ordinamento pone e in piena coerenza con i protocolli condivisi a livello nazionale e comunitario, sta mettendo in campo uno sforzo straordinario, attraverso le proprie strutture tecniche, per gestire al meglio le criticità che ormai quotidianamente si registrano.
Per questo, non posso non esprimere, responsabilmente, alle SS.LL. un senso di forte preoccupazione e manifestare la necessità che, quanto prima, nell'ambito di un rapporto di stretta collaborazione istituzionale, si ricerchino, per poi implementarle con la necessaria celerità, nuove e più efficaci soluzioni per far fronte ad una situazione che, altrimenti, rischia di essere non più sostenibile.
A tal fine, mi rendo disponibile ad un incontro che auspico possa essere condiviso e definito con cortese sollecitudine."