Orso, 61 ricorsi e 140 pronunce sulla gestione. Fugatti: “Non ci lasciamo intimorire: prima la sicurezza”
Sotto la lente, i principali sviluppi giudiziari, le cause amministrative pendenti, oltre alle ripercussioni economiche e finanziarie per la Provincia. Ad oggi, le richieste di risarcimento danni avanzate dalle associazioni che hanno lamentato un danno derivante dall’abbattimento degli esemplari pericolosi M90 e KJ1 raggiungono quota 1,4 milioni di euro: i giudici hanno infatti ritenuto legittima la decisione di disporre la rimozione di questi esemplari.
I ricorsi hanno riguardato i provvedimenti emessi dall’Amministrazione provinciale come l’abbattimento degli esemplari problematici e altre misure di gestione. Su un totale di 31 sentenze rilevanti emesse dal Trga di Trento o dal Consiglio di Stato, 23 sono state quelle favorevoli alla Provincia (alcune delle quali in rito). In 8 casi il Trga ha firmato delle ordinanze di remissione alla Corte di Giustizia Europea, che sarà dunque chiamata a decidere su alcune questioni cruciali relative alla gestione dell’orso in Trentino. Nello specifico, la Corte farà luce sul trattamento giuridico della rimozione degli orsi pericolosi, considerato che secondo la posizione della Provincia non esiste distinzione tra abbattimento e captivazione permanente ai fini della conservazione della specie. “Quel pronunciamento avrà un impatto diretto sulla gestione futura e le politiche relative all’orso in Trentino. La sicurezza dei trentini e degli ospiti che qui trascorrono le vacanze viene prima di ogni altra cosa, ma dobbiamo agire con responsabilità e nel rispetto della legge, affrontando le sfide legali in modo trasparente e responsabile” ha concluso Fugatti.
(a.bg)
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