MARZO 2020
Come prevedibile, nel corso del mese di marzo le segnalazioni relative all' orso bruno sono aumentate. Ulteriori individui hanno concluso la fase di svernamento. Il 24 marzo si è spostato dalla tana situata in val Genova l’unico esemplare ad oggi collarato, la femmina F20, accompagnata da un cucciolone dell’anno precedente.
Si sono registrati i primi danni a carico di apiari (in val di Sole la maggior parte degli eventi), ma anche a carico di pollai (Ronzo Chienis, Bleggio Superiore, Spormaggiore) ed equini (asino predato a Rango, ulteriore tentativo di predazione su asino a Bleggio Superiore). Segnalati alcuni avvistamenti: a Castel Thun il giorno 7, a Spormaggiore e Pellizzano il giorno successivo, in val Lomasona il 27. Diverse le piste su neve rinvenute, ad esempio a Cagnò, Tuenno, Cunevo e Flavon.
Si registrano ulteriori conferme della ripresa dell’attività del giovane orso confidente (M57, maschio di due anni), autore di ulteriori frequentazioni di zone abitate tra Spormaggiore e Cavedago.
Il maschio M49 a inizio marzo si è spostato dalle valli Campelle e Calamento in val di Fiemme, attraversando il centro abitato di Molina di Fiemme nella notte tra 2 e 3 marzo per portarsi poi, sotto una fitta nevicata, verso Varena e Daiano, danneggiando lungo il cammino degli apiari e tentando la predazione di un asino. La squadra di emergenza/unità cinofila, intervenuta subito dopo l’avvistamento dell’orso a Molina, con l’aiuto dei cani da orso è riuscita ad allontanare M49. Il giorno 8 è riuscito a entrare in un deposito nei pressi di passo Lavazé, forzando la porta; il giorno 15 è entrato a malga La Val forzando porta e finestra; il 16 ha poi ferito una pecora a Daiano. La trappola tubo posizionata nell’area dal Servizio Foreste e fauna (è tuttora attiva l’ordinanza di rimozione per captivazione permanente dell’esemplare) non è stata frequentata dal plantigrado.
In seguito l’orso si è temporaneamente spostato in provincia di Bolzano (tra S. Lugano, Solaiolo e Trodena), fino a ricomparire in provincia di Trento nella zona dell’alto Pinetano (monti di Brusago e di Bedollo – foto 1). Lì ha confermato il suo comportamento tentando di entrare in un edificio a malga Stramaiolo, ed entrando invece sia a malga Sprugio bassa (rompendo una finestra) che a malga Pontara (sfondando la porta e rompendo una finestra). All’interno delle strutture visitate, attualmente disabitate, in alcuni casi M49 ha forzato mobili e trovato e consumato del cibo.
Da ultimo (inizio del mese di aprile) l’orso si è diretto verso sud, raggiungendo ed attraversando nell’ordine la zona della Panarotta/Vetriolo, il versante sud della Vigolana (in cc di Besenello) e il monte Finonchio. Sul suo percorso è nuovamente penetrato in alcuni stabili, pur disabitati, forzando porte o finestre e provocando danni all’interno.
Per quanto riguarda il lupo forestali e custodi forestali hanno individuato diverse predazioni su selvatici in tutto il territorio provinciale, in particolare nelle zone di presenza di nuclei stabili. Pochi gli episodi di danno su domestici: una capra a Folgaria e alcune pecore a Mezzano, Imer ed a Tesero. Avvistamenti si sono registrati, tra gli altri, nel Primiero e a Passo Rolle.
Si registra un investimento stradale: nella notte tra 19 e 20 marzo, sulla S.S.12 poco a sud di San Michele all’Adige, è stato rinvenuto il corpo di una lupa, da poco investita da un veicolo e subito deceduta per politraumi (Lupa investita ed uccisa la notte scorsa tra Sorni e S. Michele all'Adige - Comunicato Stampa n. 582 del 20/3/2020). Il sito dell’investimento, sul fondovalle della val d’Adige, non deve sorprendere. Esso evidenza la grande mobilità della specie, e in particolare quella degli individui in dispersione dopo la fuoriuscita dal branco di origine. Ciò li porta a percorrere distanze anche di molte centinaia di chilometri, con attraversamenti di numerosi fondovalle; a tale innata caratteristica va probabilmente ad aggiungersi la situazione attuale, oggi più favorevole agli spostamenti della fauna selvatica in conseguenza della minore presenza umana sul territorio, dovuta alle limitazioni legate all’epidemia di coronavirus.
Infine, si registrano diversi indici di presenza di B132, lince maschio proveniente dalla Svizzera, entrato in Trentino nel 2008 e unico esemplare ad oggi sicuramente presente sul territorio provinciale. Tra val Lorina, Stigolo e dintorni (zona Ledro-Ampola), a marzo si sono rinvenute piste su neve, una predazione su camoscio e un passaggio su foto trappola (foto 2).
Nella foto 1: tracce di M49 presso m.ga Pontara (Bedollo), marzo 2020 - Archivio Servizio Foreste e fauna PAT
Nella foto 2: lince B132 marzo 2020 - Foto Stazione forestale di Ledro - Archivio Servizio Foreste e fauna PAT