L'orso in provincia di Bolzano: nessuno scontro nè incomprensione tra trentini e sudtirolesi
“Non vi sono “controversie giuridiche” ne “intrighi diplomatici”, come indicato invece nell’articolo comparso sul quotidiano “Trentino” tra le Amministrazioni provinciali di Trento e Bolzano per quanto riguarda la nota vicenda relativa alla presenza dell’orso in Val d’Ultimo”.
Lo dice a chiare lettere il Servizio foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento che in una nota afferma come “Al contrario, il confronto di mercoledì pomeriggio ha costituito una ulteriore occasione per scambiare le conoscenze e le esperienze acquisite negli anni, il tutto in un quadro tecnico ed amministrativo chiaro e condiviso”.
In particolare il Servizio evidenzia che l’orso appartiene al patrimonio indisponibile dello Stato ed è gestito, al pari dell’altra fauna selvatica, dall’Amministrazione provinciale sul cui territorio si trova. “Dunque – spiegano i tecnici - sugli orsi presenti in provincia di Bolzano è competente esclusivamente la provincia stessa; eventuali operazioni potranno essere decise solo dalla Provincia Autonoma di Bolzano. Da parte trentina non vi è quindi né il titolo né la volontà di interferire con l’attività dei colleghi di Bolzano”.
“Vi è invece, ed è stata confermata anche nell’ultimo incontro, la massima disponibilità da parte della Provincia Autonoma di Trento a condividere le esperienze acquisite negli anni sulla gestione della specie, mettendo a disposizione documenti tecnici che, con l’avallo dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica e del Ministero dell’Ambiente, indirizzano le attività di gestione della piccola popolazione di orsi trentina. Tali documenti prevedono una precisa serie di interventi, relazionati all’entità del problema eventualmente creato dai plantigradi”.
“La piena condivisione e collaborazione – conclude la nota - è favorita del resto dall’esistenza di una consolidata tradizione di scambi tecnici periodici tra le Amministrazioni forestali delle due Province”