L'orso M13 ricatturato e radiocollarato in Svizzera
Il giovane maschio ha intrapreso negli ultimi due mesi un lungo spostamento che lo ha portato sino in Engadina
La notte tra l’11 ed il 12 aprile scorsi l’orso di due anni d’età M13 è stato dotato di un nuovo radiocollare VHF-GPS dal personale dell’Ufficio Caccia e pesca del Canton Grigioni non lontano da Scuol, cittadina situata nella valle dell’Inn, poco lontano dai confini con la val Venosta (BZ) e l’Austria. Il notevole spostamento di questo animale, che come si ricorderà ha gravitato per tutto l’inverno sul gruppo delle Maddalene, a cavallo tra la val di Non e la val d’Ultimo (BZ), non costituisce un’anomalia, anzi. Sono ben 16 i giovani maschi che dal 2005 hanno intrapreso movimenti di dispersione, che li hanno portati dal Trentino occidentale alle regioni e province confinanti e fino in Austria, Germania e, appunto, Svizzera. Almeno 12 di questi sono ancora presenti; in particolare 8 sono rientrati in Trentino o in aree prossime ai confini provinciali. Questi fenomeni di dispersione sono stati ampiamente previsti dagli studiosi e da chi è chiamato a gestire questa popolazione e si è pertanto sin dall’inizio costituita una rete di collaborazioni, transregionali e transnazionali, che garantisce l’indispensabile coordinamento e, al tempo stesso, testimonia concretamente lo sforzo congiunto sostenuto dalle Amministrazioni per consentire a questa specie, simbolo dell’ambiente alpino, di rimanere sulle Alpi. L’orso M13 è stato avvistato diverse volte negli ultimi giorni nella bassa Engadina, confermando il suo carattere poco diffidente nei confronti dell’uomo. Ha effettuato qualche danno a carico di apiari e di ovi/caprini ed ha anche visitato in qualche occasione dei cassonetti dell’umido. Pur non avendo mai, di fatto frequentato i centri urbani della zona, neppure di notte, l’Ufficio caccia e pesca dei Grigioni ha ritenuto opportuno intervenire con la radiocollarizzazione, per consentire un controllo più preciso degli spostamenti dell’animale e l’adozione di eventuali misure di dissuasione; si è però agito anche sul versante della prevenzione, attraverso la rimozione di numerosi punti di attrazione costituiti da cassonetti dell’organico. In virtù della efficiente rete di collaborazione promossa in passato dalla Provincia Autonoma di Trento, le autorità elvetiche sono in stretto contatto con i referenti del Servizio Foreste e Fauna e con quelli della Provincia Autonoma di Bolzano, con i quali si stanno definendo le migliori modalità di scambio dei dati del monitoraggio satellitare.
Foto: Particolari della cattura di M13 - Foto Ufficio caccia e pesca del Canton Grigioni