Verso le 3 di notte il plantigrado è stato individuato nei boschi della val di Sole
L'orsa Jurka ricatturata dal Corpo Forestale provinciale. Il satellite controllerà i suoi spostamenti in tempo reale
Con l’animale anche i tre cuccioli, nati lo scorso inverno, e trovati in ottima salute
Nel corso della notte scorsa l'orsa Jurka – madre di JJ1 e JJ2 - è stata ricatturata in Val di Sole dalla squadra di cattura del Servizio Foreste e Fauna. A Jurka – la madre di JJ1, l’esemplare d’orso al centro di un caso internazionale, dopo la sua uccisione in Baviera negli scorsi mesi - è stato applicato uno speciale radiocollare satellitare che consentirà di monitorarne gli spostamenti in tempo reale. L’esemplare si era reso protagonista negli ultimi due anni di una serie di incursioni ai danni di pollai, arnie e di greggi, soprattutto nelle valli di Non e Sole.
“Crediamo – ha spiegato Romano Masè, dirigente generale del dipartimento risorse montane e forestali della Provincia autonoma di Trento – di aver dato una risposta concreta a coloro che da tempo chiedevano un maggior controllo dell’orsa Jurka. Le squadre del corpo forestale monitoreranno in futuro l’animale così da intervenire in via preventiva ed evitare altre incursioni”.
Grazie allo speciale radiocollare, l’orsa Jurka sarà costantemente controllate a distanza: nel caso decidesse di avvicinarsi agli abitati (l’animale non ha mai attaccato l’uomo), gli uomini della forestale interverranno e cercheranno di dissuadere: le squadre disporranno infatti di speciali “proiettili”, utilizzati anche negli Stati uniti e in Canada, che, una volta a contatto con l’animale, esploderanno, causando una deflagrazione, senza però causare ferite o conseguenze al plantigrado. “In questo modo – ha aggiunto Maurizio Zanin, dirigente del Servizio foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento – intendiamo far cambiare abitudini all’animale”. Infatti, Jurka è l’unico esemplare d’orso dei circa 20 esistenti in Trentino, che ha manifestato un comportamento particolarmente confidente con l’uomo, pur non dimostrandosi mai aggressiva.
L’operazione è scattata verso le 3.15 nei boschi della valle di Sole, tra i Comuni di Caldes e Terzolas. Jurka è stata avvistata dalla squadra – composta da quattro guardie forestali ed un veterinario – nei pressi della postazione alla quale l’animale è stato attirato mediante un’esca costituita da una carcassa di capriolo. Uno dei forestali, dotato di uno speciale fucile lanciasiringhe, ha sparato un dardo. L’animale è stato anestetizzato con la tecnica del “free ranging”, vale a dire con lo sparo a distanza (da un palco in questo caso) del proiettile contenente l’anestetico. “La dose di anestetico inoculata – ha raccontato Fabio Angeli, direttore del distretto forestale di Malè e coordinatore della squadra di cattura - ha avuto rapidamente effetto. E’ stato così possibile dotare l’animale di un radiocollare in grado di trasmettere sia il segnale radio tradizionale che quello satellitare. Due ulteriori piccole trasmittenti sono state poste ai padiglioni auricolari”.
La squadra di intervento era composta Paolo Zanghellini, Valter e Roberto Calvetti, Elio Bonapace, coordinata da Fabio Angeli, tutti del servizio Foreste e Fauna e da Cristina Fraguelli (veterinario). Da settimane questi ed altri uomini stavano attendendo il momento propizio per intercettare l’orsa Jurka. Già nelle scorse settimane c’era stato il contatto, ma non sufficiente per agire in sicurezza. Gli ultimi giorni, rilevata la costante presenza in zona del plantigrado, era stato deciso di presidiare l’area costantemente: l’orso infatti è un animale prevalentemente notturno e quindi la squadra ha trascorso in attesa le ultime quattro notti (dalle ore 19 alle ore 7 del mattino successivo). Questa notte, l’impegno è stato premiato.
La fase di risveglio – assicurano gli uomini intervenuti - è stata regolare e nelle prime ore del mattino l’animale ha riacquistato coscienza allontanandosi poi dal luogo di cattura. Sul posto è presente la squadra per le emergenze che seguirà costantemente l’animale nelle prossime 24 ore al fine di accertare il pieno recupero dell’orsa. A partire da domani saranno invece impostati i tradizionali turni di monitoraggio (due al giorno) che consentiranno di seguire da vicino l’attività dell’orsa e, se necessario, intervenire tempestivamente sull’animale.
Jurka era accompagnata anche la scorsa notte dai tre piccoli nati quest’anno; come previsto gli orsetti si sono tenuti durante tutto il tempo delle operazioni ad una certa distanza dalla madre. Solo alle prime fasi di risveglio dell’orsa e dopo l’allontanamento degli operatori si sono riavvicinati alla madre e l’hanno poi seguita quando si è allontanata dalla zona. Gli orsacchiotti sono stati trovati in perfetta salute: come detto, durante l’intervento e il successivo “sonno” materno hanno preferito mantenersi a distanza; solo dopo qualche tempo uno di loro si è avvicinato alla madre in fase di risveglio.
L’operazione è il frutto di un impegno costante, iniziato già in primavera, dal personale del Servizio Foreste e Fauna ed in particolare del proprio Ufficio faunistico e dei distretti forestali di Cles e di Malè. L’orsa Jurka infatti aveva destato qualche problema sin dal 2004, a seguito della sua attitudine particolarmente confidente con l’uomo che l’ha portata in numerosi casi a provocare danni alla ricerca di pecore, conigli, galline o altre fonti alimentari di origine antropica. “Di qui l’opportunità – ha spiegato Masè -, benché l’animale non avesse mai manifestato aggressività nei confronti dell’uomo, di procedere alla ricattura dell’orsa che ne consentisse un controllo più stretto, ricattura che è stata autorizzata anche dal Ministero dell’Ambiente, come prevede la normativa vigente”.
Al successo dell’operazione hanno contribuito anche l’amministrazione comunale e l’Asuc di Caldes che ha messo a disposizione alcune strutture per la logistica, nonché il Parco Naturale Adamello Brenta che ha messo a disposizione del materiale ad integrazione di quello già in dotazione della squadra.
La cattura di Jurka è stata l’occasione per fare il punto della situazione. Attualmente – come ha ricordato Zanin - si stima che la popolazione di orsi oscilli tra i 20 e i 22 esemplari. Fino ad oggi sono stati contati otto episodi di riproduzione, per un totale di 20 piccoli (8 solo quest’anno). A questi numeri vanno però tolti 4 esemplari sin’ora rinvenuti morti ed altri 4 di cui il monitoraggio genetico non ha più evidenziato la presenza. Dal 2003 al 2006 è stato registrato un numero limitato di danni che non hanno mai superato i 30 mila euro annui. Quest’anno, a stagione inoltrata, sono stati risarciti danni per circa 15 mila euro, meno dell’anno precedente. Il risultato è merito anche del costante lavoro delle squadre che seguono gli orsi e che hanno compiuto numerosi interventi di dissuasione. “Il progetto – ha sottolineato il dirigente generale Masè – è certamente delicato ed ha ottenuto una vasta eco, non solo a livello nazionale ma anche internazionale. Non sono mancati elementi di criticità, quali ad esempio le incursioni di Jurka, che hanno diviso l’opinione pubblica. Con il radiocollare tenteremo di contenere in futuro questa presenza invasiva dell’animale. Contiamo di riuscirci, in alternativa rimane possibile il prelievo dell’orsa”.