Venerdì, 29 Giugno 2007

L’operazione condotta dagli uomini del Corpo Forestale della Provincia autonoma di Trento

L'orsa Jurka catturata ieri sera ai margini della Valle di Tovel

Ulteriore e necessario passo di un progetto di gestione faunistica tra i più complessi mai realizzati in Europa

L’orsa “Jurka” è stata catturata dal personale del Servizio Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento alle ore 21 di ieri sera, sul territorio del comune di Terres ai margini della valle di Tovel. L’animale è stato immobilizzato tramite telenarcosi, vale a dire mediante fucile lanciasiringhe ad una distanza di circa 15 metri in prossimità di un sito d’attrazione appositamente predisposto. Gli esami sanitari condotti in loco hanno accertato il buono stato di salute dell’animale che pesa 130 chilogrammi. L’orsa è stata trasportata presso il recinto di S. Romedio, nel Comune di Coredo, dove trascorrerà le fasi di risveglio e di prima ambientazione in una delle tane presenti.

La cattura è stata dunque realizzata a meno di una settimana dall’acquisizione dell’autorizzazione ministeriale, grazie ad un lungo lavoro preparatorio basato sull’allestimento ed il controllo sistematico anche mediante strumentazione fotografica e video di alcuni siti di attrazione posti nel territorio frequentato dall’animale.
Come evidenziato più volte in passato la riduzione in cattività dell’orsa costituisce una misura di gestione, pur eccezionale, espressamente prevista dai documenti tecnici predisposti dalla Provincia ed approvati dal Ministero dell’Ambiente e dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica.
La decisione di procedere alla ricattura dell’animale è maturata al termine di un lungo percorso volto a verificare ogni possibile alternativa alla riduzione in cattività dell’animale, culminato con la cattura per radiocollarizzazione dell’estate scorsa e con le attività di dissuasione che sono seguite.
Come noto ciò non ha consentito di modificare in alcuna misura il comportamento dell’orsa, la quale ha manifestato anche negli ultimi mesi i comportamenti potenzialmente pericolosi che la caratterizzano da tempo, sviluppando invece una maggiore scaltrezza (incursioni ripetute in centri abitati, confidenza con l’uomo e tentativo di penetrare anche in strutture d’abitazione alla ricerca di cibo). L’orsa ha inoltre dimostrato di trasmettere alla prole i comportamenti, anche problematici, che le sono propri. Va tra l’altro ricordato che circa il 50% di tutti i danni causati in provincia di Trento dagli orsi dal 2005 ad oggi sono imputabili a Jurka e/o ai figli anche se ciò che ha determinato la decisione non si riferisce agli aspetti di natura strettamente economica, quanto alle modalità con le quali tali danni sono stati compiuti (vicinanza insistita alle strutture antropiche).
Al momento attuale la popolazione di orsi presente nel Trentino occidentale e nelle aree attigue consta di circa 20-25 esemplari. E’ stato possibile accertare la presenza di ben 13 cucciolate nel corso degli ultimi 6 anni per un totale di almeno 27 piccoli nati. Il trend della piccola popolazione rimane quindi assai positivo dimostrando ancora una volta, tra le altre cose, la buona qualità dell’ambiente che la ospita.
In questo quadro un intervento straordinario quale quello di ieri sera, si motiva in relazione alla necessità di garantire continuità e sostenibilità al progetto, in coerenza con la finalità generale dello stesso che prevede, come noto, la costituzione di una popolazione minima vitale a livello di arco alpino centro – orientale. Ciò è alla base anche della condivisione manifestata dal Ministero dell’Ambiente e dell’Istituto Nazionale per la Fauna rispettivamente con l’autorizzazione e il parere espressi.
L’Amministrazione provinciale ha dimostrato con i fatti che le opzioni previste dai documenti tecnici che indirizzano la gestione dell’orso in provincia di Trento sono tutte percorribili, comprese quelle più estreme e forse impopolari, seppur quali extrema ratio. Si tratta dunque di un ulteriore importante passo di un progetto di gestione faunistica tra i più complessi mai realizzati in Europa.
L’animale rimarrà nella struttura di S. Romedio quantomeno per il periodo di ambientamento alla cattività, fermo restando che la sua destinazione definita sarà decisa solo a seguito degli approfondimenti tecnici in corso con il Ministero e con l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica.
Da ultimo si ricorda che eventuali problematicità manifestate dai figli di Jurka saranno gestite attraverso la cattura e la radiocollarizzazione degli esemplari, in conformità all’autorizzazione già ricevuta.

Fotoservizio a cura dell’Ufficio stampa e filmato Busacca

Comunicato 1890

ORSO