Mercoledì, 10 Febbraio 2021

GENNAIO 2021

Nel mese di gennaio le segnalazioni relative agli orsi sono state pochissime: la quasi totalità dei plantigradi si trova in ibernazione. I pochi dati riferiti ad orsi bruni in attività hanno riguardato due nuclei famigliari composti da femmine accompagnate da cuccioli di un anno, intente a cibarsi di faggiola (il seme del faggio) e/o ghiande insieme alla prole. Per uno dei due nuclei la zona di attività è circoscritta ad un’area di poche decine di ettari. Il 12 gennaio è stato registrato un avvistamento di orso a Preore, mentre ripetute segnalazioni relative a un orso in attività durante il mese provengono dalla Val di Sole, e probabilmente si riferiscono tutte allo stesso individuo. Come già a dicembre, anche a gennaio l’animale (del quale sono stati raccolti diversi reperti organici, che saranno analizzati) ha danneggiato molti alveari, con la complicità della grande quantità di neve al suolo che ha reso inefficaci molte recinzioni elettrificate a protezione degli apiari. L’orso in questione ha arrecato danni anche al sedile e alle manopole dei comandi di un piccolo escavatore parcheggiato all’aperto in zona.

Per quanto riguarda il lupo, invece, le segnalazioni sono state tante e provenienti da gran parte del territorio provinciale; hanno riguardato piste su neve, qualche avvistamento e, soprattutto, il rinvenimento di resti di ungulati selvatici predati (foto) e consumati dal canide. Molte delle carcasse rinvenute sul territorio (per la maggior parte cervi e caprioli, ma anche mufloni e altro) sono state predate in zone di fondovalle, le quali sono molto utilizzate dagli ungulati nei mesi invernali, e di conseguenza frequentate anche dal lupo, legato alle dinamiche delle sue prede naturali. Tale fenomeno, del tutto naturale, si osserva in particolar modo durante gli inverni molto nevosi come quello in corso.

Gli episodi di predazioni da lupo a carico di bestiame domestico registrati per il mese di gennaio sono invece due (due pecore in Vallagarina, tre asini e una pecora sulla Marzola). In un caso gli animali predati non erano protetti da opere di prevenzione, nell’altro l’opera di prevenzione era presente ed idonea, ma resa inefficace dalla tanta neve presente al suolo.

Nessuna nuova segnalazione è pervenuta relativamente alla lince B132.

A gennaio 2021 va segnalata anche una novità faunistica per la provincia: a seguito di segnalazioni relative ad avvistamenti di sciacallo dorato nella zona di Fiavé, personale dell’Associazione Cacciatori Trentini è riuscito dapprima a fototrappolare due sciacalli dorati, confermando la presenza della specie e, in seguito, a comprovare l’avvenuta riproduzione di un nuovo nucleo. Esso conta almeno tre esemplari (avvistati direttamente) ma, a seguito di una verifica tramite stimolazione sonora, i vocalizzi di risposta del gruppo di canidi fanno ritenere che essi siano più probabilmente quattro o cinque in totale.

Tale dato evidenzia la prima riproduzione certa di sciacallo dorato registrata in Trentino, segue altre osservazioni e fototrappolaggi di singoli animali sul territorio provinciale a partire dal 2012, e si inserisce in un trend di spontanea e forte espansione geografica della specie in gran parte d’Europa negli ultimi decenni, a partire, principalmente, dai paesi dell’area balcanica dai quali l’espansione ha avuto inizio.

Foto: capriolo predato da lupo - monti di Ala, gennaio 2021

C. Groff - Archivio servizio Faunistico PAT

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