Giovedì, 20 Giugno 2013

Fotografato uno sciacallo dorato in Val di Non

Le eccezionali immagini riprese dalle fototrappole posizionate per il monitoraggio della lince e dell'orso.

Alcune immagini relative ad un esemplare di sciacallo dorato (Canis aureus moreoticus) sono state scattate lo scorso mese di gennaio da una fototrappola sui versanti orientali del monte Peller, in val di Non. La fototrappola era stata posizionata nell'autunno scorso nell'ambito del monitoraggio fotografico della lince e dell'orso condotto dal Servizio Foreste e Fauna della P.A.T., dal Museo delle Scienze, dal Parco Naturale Adamello Brenta e da alcuni volontari (sia professionisti che dilettanti) esterni. Sono una quindicina gli apparecchi (sia dei tre enti che di alcuni collaboratori) che sono stati collocati sul terreno a questo scopo tra il tardo autunno scorso e la fine di questa primavera.
L'eccezionalità delle foto è dovuta al fatto che si tratta delle prime immagini di un esemplare in vita di sciacallo dorato mai registrate in Trentino, nonché della segnalazione di presenza più nord-occidentale dell'espansione della specie in Italia. La prima segnalazione certa per la nostra provincia si registrò lo scorso 8 aprile 2012 quando un esemplare investito con ogni probabilità da un auto fu rinvenuto morto ai bordi della strada in Valsugana, all'altezza di Villa Agendo.
Come noto lo sciacallo dorato è originario della regione balcanica (il suo areale comprende anche il Medio Oriente, l'Asia e l'Africa) dalla quale, negli ultimi decenni, ha colonizzato diverse nuove aree dell'Europa occidentale, tra le quali anche le Alpi orientali e, negli ultimissimi anni, quelle centrali. Si tratta di un fenomeno di espansione naturale, che ha portato questa specie per la prima volta sulle Alpi.
Lo sciacallo dorato è un animale assolutamente innocuo per l'uomo, nonostante la nomea che ingiustamente lo accompagna; opportunista, onnivoro, si ciba di mammiferi di piccola o media taglia, ma anche di rifiuti e di risorse vegetali (frutta, radici, tuberi, piante erbacee, semi).
E' un canide delle dimensioni poco più grandi di una volpe, che può raggiungere i 15-17 chili di peso, con corpo snello e coda corta, muso affilato, padiglioni auricolari grandi e triangolari ed un mantello che spesso mostra sull'area dorsale peli erettili piuttosto lunghi del colore grigio-brunastro brizzolato (fonte Lapini L. 2009-2010 - Lo sciacallo dorato nell'Italia nord-orientale), come si può notare anche nelle foto allegate.
Al fine di far conoscere questa specie di recente apparizione anche nelle nostre regioni era stato organizzato un incontro presso il Museo delle Scienze lo scorso 2 maggio 2012 nell'ambito dei "Mercoledì al Museo per parlare di fauna". La conoscenza di questo animale ha certamente contribuito al monitoraggio dello stesso nella nostra provincia, dato che per un occhio non esperto lo sciacallo può essere confuso con la volpe o con un cane.
La segnalazione è infine di estremo interesse per l'intera comunità scientifica nazionale e internazionale, che da tempo segue con attenzione uno dei fenomeni di espansione animale più particolari in corso nel vecchio continente.

Foto: lo sciacallo dorato fotografato sui versanti del monte Peller (TN)
Archivio fotografico Servizio Foreste e Fauna PAT / Museo delle Scienze