Lunedì, 08 Marzo 2021

FEBBRAIO 2021

Per quanto riguarda l’orso, a febbraio la quasi totalità dei plantigradi ha proseguito il periodo di ibernazione invernale. Come accade anche nelle altre popolazioni europee di orsi bruni, alcuni esemplari sono rimasti parzialmente attivi anche nei mesi invernali; in particolare, almeno tre nuclei famigliari composto da femmine con i relativi cuccioloni del 2020 sono rimasti in attività, pur limitandosi a piccoli spostamenti in aree ristrette, in zone impervie e tranquille. Un ulteriore esemplare, a dicembre e gennaio già autore, in Val di Sole e Val di Rabbi, di ripetute incursioni ai danni di apiari non difesi dalle recinzioni elettrificate a causa della molta neve presente al suolo, è risultato essere attivo anche nella prima parte del mese di febbraio, con una ulteriore visita (senza danni di rilievo) a un apiario precedentemente e più volte visitato. Nella seconda parte del mese, come accade in genere, ma quest’anno probabilmente anche in conseguenza di temperature improvvisamente e nettamente sopra media, gli indici di presenza riferiti alla specie sono via via aumentati: segnalazioni relative ad avvistamenti, piste su neve o fototrappolaggi provengono dalla zona Comano, Fiavé e Bleggio Superiore, dalla Val d’Algone, da Castel Condino, da Avio, Villa Lagarina e Nago Torbole, da Tuenno e dall’altopiano della Predaia in Val di Non. A livello di danni, al di là di un paio di visite ad apiari in zona Daone, si registra la predazione di 3 asini a Roncone, avvenuta nel corso di un unico evento.

Passando al lupo anche in febbraio sono stati diversi gli avvistamenti diretti e ancor più i fototrappolaggi, i rilievi di piste su neve (anche su transetti di monitoraggio controllati periodicamente su coordinamento MUSE - PAT, nell’ambito del monitoraggio della specie in atto sul territorio nazionale nell’inverno 2020 – 2021), episodi di predazione su ungulati selvatici o, talvolta, di semplice consumo di carcasse di ungulati deceduti per inedia. Predazioni su domestici si sono registrate in due siti: nelle vicinanze di Ala (una capra) e nella zona di Castellano di Villa Lagarina, dove si sono ripetuti alcuni episodi di predazione su ovicaprini incustoditi, che hanno reso necessario l’intervento del personale forestale per custodire adeguatamente, tramite una recinzione elettrificata, parte degli animali sopravvissuti.
Dal primo di marzo è ripresa l’attività ordinaria della Squadra di emergenza del Corpo Forestale Trentino, che come di consueto garantirà fino al 30 novembre prossimo la reperibilità continuativa (h 24 e 7 gg su 7) di operatori debitamente formati e attrezzati al pronto intervento per eventuali emergenze legate ai grandi carnivori. Si ricorda che il numero telefonico di riferimento, reperibile h24 e 365 gg/anno, è il 335 770 5966.
E’ in fase di elaborazione il Rapporto Grandi Carnivori 2020; come di consueto, a breve il documento sarà reso disponibile sul sito istituzionale ad essi dedicato (https://grandicarnivori.provincia.tn.it/).