Venerdì, 18 Agosto 2006

Dellai a Legambiente: questa la politica del Trentino per la salvaguardia della natura e della biodiversità

Una lettera della presidenza della Provincia autonoma di Trento in risposta alla “bandiera nera” contenuta nel Rapporto 2006 della Carovana delle Alpi

Il presidente Lorenzo Dellai scrive ai vertici nazionali di Legambiente per rivendicare gli sforzi della Provincia autonoma di Trento per la tutela e la valorizzazione della natura e della biodiversità, respingendo il giudizio negativo contenuto nella “bandiera nera” assegnata dal Rapporto 2006 della Carovana delle Alpi.
In una lettera inviata al presidente nazionale di Legambiente Roberto Della Seta, nonché al direttore generale Francesco Ferrante e al presidente della sezione trentina Andrea Pugliese il presidente Dellai, pur consapevole degli intenti positivi della Carovana delle Alpi, giudica ingiustificata e assolutamente immotivata la bandiera nera assegnata al Trentino per scarsa attenzione verso la conservazione della natura e respinge anche le lamentate lacune nella gestione dei rapporti internazionali in merito alla gestione del progetto di reintroduzione dell’orso bruno nell’arco alpino.
Obiettivo della lettera, che riportiamo qui sotto integralmente, è quindi quello di offrire una serie di informazioni aggiuntive e di elementi di valutazione sulle politiche ambientali del trentino che forse, suggerisce il presidente, non sono stati tenuti nella dovuta considerazione al momento della stesura del Rapporto.

“Desidero scriverVi – inizia Dellai - in riferimento al Rapporto 2006 della Carovana delle Alpi e all’assegnazione della Bandiera Nera al Trentino per “scarsa attenzione – così si legge nella motivazione - verso la conservazione della natura e la tutela della biodiversità, testimoniata da legislazione carente, ritardi nell’attuazione degli obblighi comunitari, mancanza di una politica per lo sviluppo delle aree protette”.
Sono pienamente persuaso delle ottime intenzioni e dell’onesta intellettuale con cui, annualmente, questo rapporto viene redatto, al fine di monitorare lo stato di conservazione e valorizzazione del patrimonio ambientale alpino e di sollecitare le istituzioni ad accrescere il loro impegno in tale direzione.
Considero però doveroso proporVi alcune informazioni che ritengo sufficienti a dimostrare che l’attribuzione della Bandiera Nera al Trentino è ingiustificata ed assolutamente immeritata.
Con la Legge Provinciale n. 10 del 2004 la Provincia ha recepito le direttive comunitarie denominate “Natura 2000” ed il D.P.R. n. 357 del 2003 in materia di individuazione delle ZPS (Zone di protezione speciale per gli uccelli) dei SIC (Siti di importanza comunitaria) e relative norme di salvaguardia e di conservazione.
Vi è poi un disegno di legge, denominato “Governo del territorio forestale e montano, delle acque pubbliche e delle aree protette”, già preadottato dalla Giunta provinciale ed attualmente all’esame del Consiglio delle Autonomie; in esso si opera un riordino complessivo, generale ed innovativo del sistema delle aree protette del Trentino, nel rispetto ed in recepimento delle direttive comunitarie in materia.
Con delibera della Giunta Provinciale n. 655 dd. 08/04/2005 sono state inoltre individuate le ZPS in Provincia di Trento, su di una superficie pari a circa il 10% del territorio provinciale e si sono dettate le connesse norme di salvaguardia, mentre con delibera n. 2956 dd. 30/12/2005, in attuazione della legge provinciale 15 dicembre 2004, art. 10 comma 1, si sono individuate le misure di salvaguardia dei SIC (siti di interesse comunitario che interessano il 25% del territorio).
Sono in via di adozione da parte della Giunta Provinciale le misure di conservazione delle ZPS, recentemente approvate dal Comitato per l’Ambiente con il voto favorevole anche da parte della componente ambientalista.
I piani di gestione nei SIC di per sé non sono obbligatori. In ogni caso, il Servizio Parchi e conservazione della natura ha fatto redigere nel 2005 una serie di specifiche misure di conservazione mentre è in essere (tramite specifico incarico ad esperto) la valutazione delle norme a tutela dei biotopi e delle riserve naturali nell’ottica dell’applicazione di Natura 2000.
Inoltre, sono stati redatti 15 Piani di Gestione di biotopi, i piani di gestione di tutte le riserve, il piano pilota per il Monte Baldo in collaborazione con il Ministero ed è in itinere il Piano di Gestione dei SIC “Alta Val Stava” e “Monte Zugna”.
Il Servizio Parchi e Conservazione della Natura ha redatto la cartografia degli habitat in tutti i SIC fuori area protetta (oltre al Parco Paneveggio Pale di San Martino) come anche sono state cartografate, dall’Ente parco, tutte le aree “C” nel Parco Adamello Brenta (la cui cartografia Natura 2000 sarà completata nel 2008).
E’ stato altresì completato l’aggiornamento del database Natura 2000 con inserimento di nuovi dati su flora, fauna e specie minacciate raccolti sul territorio provinciale. Il nuovo database è stato trasmesso al competente Ministero in quanto diventa di riferimento per l’applicazione di Natura 2000 in Trentino. E’ in fase di stampa il manuale di interpretazione degli habitat.
Il Servizio Parchi e Conservazione della Natura ha realizzato un efficace sito web a disposizione sia dei cittadini che degli amministratori e dei tecnici. Nell’estate 2005 è stato realizzato il primo numero di una nuova rivista “Poster Natura” sul tema della biodiversità e Natura 2000. Esso è stato inviato a 15.488 utenti fra persone, associazioni, enti, biblioteche, scuole, ecc. E’ in essere la realizzazione del secondo numero sulle aree protette a biotopo e riserve.
E’ stata realizzata una specifica guida alla valutazione di incidenza che è stata distribuita agli amministratori e tecnici dei comuni nel corso delle conferenze informative e che sarà allegata al secondo numero di “Poster Natura”. Nel 2003 il Servizio ha pubblicato un esaustivo testo per tutti su “Natura 2000”.
E’ stato avviata nel corso del 2005 e sta proseguendo a tutt’oggi, una serie di incontri con gli Enti locali (comprensorio, comuni ecc…) della Provincia; nel corso di questi incontri sul territorio, il Dirigente del Servizio Parchi e conservazione della natura, con due collaboratori (un esperto giuridico e uno tecnico-scientifico), stanno spiegando la genesi, gli obiettivi e gli adempimenti per dare attuazione a Natura 2000 e alla Valutazione di Incidenza.
Sono state fatte numerose conferenze informative; fra le più significative sono:
Seminario su Natura 2000 e valutazione d’incidenza con gli ordini professionali degli Agronomi e Forestali della Provincia di Trento e della Provincia di Bolzano;
Alcune conferenze dell’Università di Trento;
Nell’ambito delle attività didattiche con le scuole: una conferenza per l’Istituto Nazionale di Urbanistica di Trento; una conferenza per la società di Biogeografia nazionale; una conferenza per la LIPU nazionale del Centro di Ecologia Alpina; una conferenza didattica in Val Campelle per alcune scuole della Valsugana.

Ricerche specifiche sono state fatte sui chirotteri (con Arge-Alp) e sempre con Arge Alp si è organizzato un convegno internazionale.
In relazione alle lamentate lacune e allo scarso dinamismo istituzionale nella gestione dei rapporti internazionali nel Progetto di Reintroduzione dell’orso si ricorda:
che il primo coinvolgimento formale delle regioni e delle province confinanti precedette il rilascio dei primi animali, negli anni 1998 e 1999, ad opera allora del Parco Adamello Brenta, capofila di quella fase del progetto;
confermando l’importanza del raccordo con le realtà esterne alla Provincia Autonoma di Trento la Giunta provinciale inseriva nella propria deliberazione n. 1988 di data 9 agosto 2002 “Adozione dei programmi d’azione per la gestione della presenza dell’orso bruno sul territorio provinciale” lo specifico programma “VI - Raccordo interregionale ed internazionale; forme di finanziamento”;
a questo importante punto del programma di gestione dell’orso l’Amministrazione ha dato costante concreta applicazione con i passi sinteticamente di seguito riportati:
promozione di un raccordo a livello di arco alpino centro orientale con le regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, e con la provincia di Bolzano. La promozione si è tradotta in un incarico ufficiale del Ministero dell’Ambiente alla Provincia Autonoma di Trento, con il supporto tecnico dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, per la predisposizione di un Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso nell’arco Alpino centro orientale. Il documento, di carattere operativo e gestionale, è in corso di esecuzione sotto il coordinamento della PAT e sarà pronto entro la fine dell’anno; è già disponibile una prima bozza del documento;
promozione di un raccordo anche a livello internazionale; l’Amministrazione provinciale ha stabilito contatti formali con il coordinamento austriaco per la gestione dell’orso sin dal 2004 ed ha promosso il coinvolgimento formale della repubblica Slovena attraverso il Ministero dell’Ambiente che ha avviato uno scambio di corrispondenza con l’omologo ministero sloveno. I più recenti coinvolgimenti del territorio elvetico (estate-autunno 2005) e tedesco (primavera 2006) dove l’orso era estinto da oltre un secolo hanno richiesto e richiedono un ulteriore sforzo di coordinamento, con realtà tra l’altro non compiutamente attrezzate (per ovvi motivi) alla presenza del plantigrado. Anche in questi ultimi due casi l’Amministrazione provinciale ha fornito il proprio contributo, mettendo a disposizione le proprie conoscenze, tenendo un contatto costante con le autorità elvetiche e bavaresi, nel rispetto però delle competenze e delle prerogative che il quadro giuridico detta;
dopo due incontri preliminari, (Graz, 31 maggio 2006 e Hall in Tirol, 13 giugno 2006), un ultimo incontro si è tenuto al Casteller di Trento il 4 luglio u.s. tra i referenti dei paesi alpini, promosso dal Ministero dell’Ambiente proprio a seguito dell’esperienza che ha caratterizzato la vicenda dell’orso JJ1. Un secondo incontro è in programma il prossimo 4 e 5 settembre a Coira, in Svizzera;
partecipazione attiva e, nell’ultima edizione, organizzazione, delle edizioni della Conferenza mondiale sullo studio e la protezione dell’orso a livello mondiale, importanti occasione di confronto con le maggiori realtà gestionali;
partecipazione attiva anche a specifiche iniziative sulla gestione transfrontaliera dei grandi carnivori (Osilnica, Slovenia – aprile 2005).

Il tutto, senza considerare l’enorme lavoro operato nell’ambito della gestione ordinaria della specie a seguito della realizzazione del Progetto di reintroduzione Life Ursus, per quanto concerne l’indennizzo e la prevenzione dei danni, la gestione delle emergenze, il monitoraggio e la ricerca, l’informazione, la sensibilizzazione e la formazione.
I risultati di tale azione, a maggior ragione se confrontati con altre esperienze, credo si possa ritenere che parlino da soli.

“Sono convinto – conclude il presidente Dellai nella sua lettera indirizzata al presidente di Legambiente Roberto Della Seta - che il monitoraggio e l’analisi dei dati propedeutici alla redazione del Rapporto 2006 non possono aver valutato interamente questi elementi; se così fosse stato, la valutazione non sarebbe che potuta essere migliore rispetto a quella che emerge – sinteticamente – dall’attribuzione di una bandiera nera”.

Comunicato 2032

NATURA E AMBIENTE