Per il Trentino ha partecipato in videoconferenza il vicepresidente della Provincia autonoma
Covid 19 e lupi al centro della 51esima Conferenza dei capi di governo di Arge Alp
Da oggi la presidenza della Conferenza di Arge Alp passa da Salisburgo alla Lombardia, per la durata di un anno.
In apertura della Conferenza è stata eseguita la nuova fanfara di Arge Alp, vincitrice di una competizione a cui hanno partecipato 41 compositori. Il 1° premio è andato a Valentin Gasser, altoatesino. Altri due riconoscimenti sono stati assegnati a Christian Tschuggnall del Land Tirolo e al trentino Sebastiano De Salvo. Il riconoscimento a De Salvo ha sottolineato “l’originalità e lo spirito innovativo della composizione”, capace di andare oltre le formule consuetudinarie pur nel rispetto della tipica musicalità alpina. Nella composizione “non mancano i riferimenti alla tradizione, con passaggi che ricordano alcuni temi fiabeschi, e una citazione ritmico melodica che rimanda alle prime note della Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler”.
A seguire, l’approvazione di una dichiarazione riguardante la “Cooperazione per la lotta alla pandemia di Covid-19 nell’Arco Alpino”. L’Arge Alp si impegna ad adottare nel suo spazio tutte le misure necessarie per prevenire la diffusione del virus. In merito ai viaggi e alle limitazioni alle frontiere la discussione è stata molto serrata, con la Baviera più orientata a difendere la necessità di porre, ove necessario, delle limitazioni agli ingressi dalle regioni più colpite dalla pandemia. L’auspicio finale contenuto nel documento, frutto delle necessarie mediazioni, è che venga valorizzato un approccio anche regionale oltre che nazionale, che tenga conto delle diverse situazioni e non determini chiusure o restrizioni alla libertà di movimento ingiustificate. Al tempo stesso, è stata auspicata una ancora maggiore collaborazione interregionale e transfrontaliera e un efficace scambio di informazioni e buone pratiche, al fine di prendere decisioni quanto più possibili oggettive e fondate sui dati e parametri condivisi. Tutto ciò senza dimenticare ovviamente che la pandemia è ancora in corso e che va contrastata con misure adeguate ed efficaci. Il tema sarà anche al centro di un convegno che verrà organizzato durante la presidenza lombarda di Arge Alp.
Si è passati quindi a discutere una Dichiarazione sulla minaccia all’agricoltura e all’alpeggio di montagna rappresentata dai grandi predatori e in particolare dal ritorno incontrollato dei lupi alle alte quote. In essa si chiede all'Unione europea di stanziare risorse ad hoc per finanziare misure di protezione delle greggi, un monitoraggio europeo della presenza dei lupi nelle Alpi e una riduzione della tutela prevista dalla direttiva Habitat, considerato che il lupo non può più essere considerato una specie a rischio di estinzione. Nel documento è stata auspicata una gestione comune del problema, nel rispetto però delle specificità territoriali (faunistiche, economiche e così via). Il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento ha ricordato che il Trentino è fortemente preoccupato per la presenza dei grandi carnivori, che stanno creando problemi crescenti all’agricoltura di montagna. E' importante quindi che Arge Alp prenda posizione al fine di salvaguardare l’agricoltura e la zootecnia alle alte quote. In altri territori, come gli Appennini, le attività umane tradizionali hanno progressivamente abbandonato la montagna. Nelle regioni alpine, invece grazie anche alle attenzioni riservate loro, in termini di aiuti pubblici, servizi e quant’altro, hanno continuato a mantenere la loro presenza, generando benefici anche per il paesaggio e l'indotto turistico. Il Trentino, come sottolineato ancora dal vicepresidente, vuole continuare su questa strada, chiedendo che la gestione del problema venga affidata alle regioni, pur all'interno di una cornice uniforme.
Infine, la Conferenza ha approvato una risoluzione sul turismo sostenibile di qualità nell’arco alpino, nel quale, ancora una volta, accanto alle altre questioni specifiche, è ritornato il tema della salute, con riferimento ai flussi turistici che scelgono come meta le regioni della Comunità di lavoro.