Catturato e radiocollarato un orso in Valle del Chiese
L’intervento è stato portato a termine per consentire un miglior controllo dell’animale, che aveva manifestato un comportamento assai confidente.
Gli interventi di presidio condotti dagli agenti forestali e, in un caso, anche le azioni di dissuasione, non hanno però consentito di risolvere la situazione. I ripetuti tentativi di predazione sono continuati infatti nonostante la presenza dei pastori e del personale forestale, in un’area ove sono ubicati vari masi che in questo periodo dell’anno sono spesso frequentati.
Di qui la decisione di intensificare il monitoraggio sul plantigrado, che potrebbe essere lo stesso esemplare che la scorsa primavera ha effettuato diverse predazioni su pecore, anche in prossimità dei centri abitati nella bassa val Rendena e nelle aree adiacenti.
L’animale è stato atteso e quindi narcotizzato colpendolo con un dardo contenente il sonnifero poco prima dell’imbrunire, presso il gregge che era solito visitare. Effettuati tutti gli accertamenti tecnici necessari ed apposta la strumentazione radio (collare che trasmette in modalità VHF e satellitare, nonchè due trasmittenti auricolari) l’animale è stato rimesso in libertà nelle prime ore del mattino in buone condizioni fisiche.
La cattura per radiocollarizzazione rientra tra le attività di gestione degli orsi presenti sul territorio provinciale. Pur rimanendo una misura di intervento da applicare in casi mirati, rappresenta un passaggio indispensabile per cercare di modificare i comportamenti degli esemplari problematici.
Le modalità e le tempistiche sono definite in un apposito protocollo tecnico predisposto dalla Provincia autonoma di Trento ed approvato dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica e dal Ministero per la Tutela dell’Ambiente e del Territorio e del Mare.