SEGNI DI PRESENZA

La lince è una specie particolarmente elusiva e di piccola-media taglia, per cui rilevarne le tracce è compito assai arduo.  Qualsiasi segno che la specie può, volutamente o non, lasciare al suo passaggio sul territorio, viene considerato un indice di presenza, più o meno affidabile a seconda del grado di conoscenza/esperienza del rilevatore e del tipo di dato rilevato (impronte, fatte, foto da fototrappola, avvistamento senza reperto fotografico).                                                                                                     
La lince usa segnali sonori (vocalizzi), visivi (feci, graffi), olfattivi (urina, secrezioni ghiandolari, feci) e tattili (sfregamenti etc.) per comunicare con gli altri individui della stessa specie e ognuno di questi segnali è usato nei riti di accoppiamento, per le cure parentali, nei rapporti di dominanza, per marcare il territorio e per il riconoscimento individuale.
feromoni assumono un ruolo di primo ordine nello scambio intraspecifico di messaggi tra gli animali. Non sono semplici odori, ma secrezioni ghiandolari, provenienti da ghiandole situate in varie parti del corpo.  
La marcatura odorosa è il più importante segnale di comunicazione per la lince e ha la funzione di trasmettere differenti tipi di informazioni come: movimenti, estro, sesso e comportamenti individuali. 
Normalmente i maschi visitano i siti di marcatura con più frequenza delle femmine e li marcano più intensamente, soprattutto durante il periodo riproduttivo o nel caso di intromissioni da parte di maschi estranei nel proprio territorio. 
La lince usa la marcatura con le feci per indicare la propria presenza in un territorio, deponendole a bordo dei sentieri, strade sterrate, incroci, vie di passaggio. Quando non utilizzati per questo scopo, gli escrementi vengono invece sotterrati, senza lasciare alcuna traccia, specialmente nel caso in cui ci siano cuccioli da proteggere o si tratti di marcatura delle aree di rifugio. Gli escrementi sono riconoscibili perché di diametro piuttosto consistente, maggiore rispetto a mustelidi o a piccoli canidi, ma paragonabile a quelli di un canide di media taglia, sono inoltre ricchi di pelo. Hanno un odore molto forte, tipico dei carnivori puri. 

Immagine tratta da Ragni, 1998

Un’altra marcatura odorosa è quella attraverso la deposizione dell’urina, usata in genere per marcare i confini del territorio, spruzzandola su strutture sporgenti, come tronchi, rocce o mucchi di legno. Spesso la marcatura urinaria è associata ad uno sfregamento dell’animale con la parte laterale del muso, dove sono presenti alcune ghiandole (marcatura facciale) e dalla quale vengono rilasciati feromoni distintivi. Infine, su superfici di legno, la lince a volte può “farsi le unghie”, ovvero graffiare con le unghie delle zampe anteriori; questi graffi permettono all’individuo di rafforzare e rendere più evidenti gli altri segni di marcatura territoriale.

Foto: traccia di lince su neve, Miha Krofel
Dimensioni e tipologia delle impronte di lince

Larghezza e lunghezza di un'impronta di lince sono comprese tra 5,5 a 9 cm. In media, il diametro è di 7-8 cm, mentre il passo, ovvero la distanza tra due impronte successive della stessa zampa, misura 80 e 100 cm (distanza tra le impronte delle zampe destra e sinistra: 40-50 cm). L’impronta di un animale adulto può essere confusa solo con quella di un lupo o di un grosso cane. Inoltre, come nel caso del lupo, le zampe posteriori si sovrappongono alla traccia di quelle anteriori, creando un percorso rettilineo. Tuttavia, una traccia di lupo e una di lince possono essere ben distinte per la tipica forma dell’impronta dell’uno che è nettamente diversa da quella dell’altra (differenza orma di canide e di felide). La zampa dei felidi rispetto a quella dei canidi è caratterizzata dalla forma generale tondeggiante piuttosto che ovale e l’assenza di unghie, le quali sono infatti retrattili. Inoltre i polpastrelli centrali non sono appaiati, ma asimmetrici.

Raramente è possibile rinvenire sul territorio dei peli di lince, soprattutto quelli del muso, persi durante lo sfregamento. Se la marcatura facciale è stata fatta su un tronco o su superfici legnose in grado di trattenere i peli. Essi possono essere raccolti e sottoposti ad analisi genetiche per verificarne la reale appartenenza alla specie e ricavarne l’identificazione del singolo animale. La determinazione “a vista” o al microscopio dei peli è abbastanza difficile, in quanto possono essere confusi con quelli del gatto selvatico, di eventuali gatti domestici girovaghi o di alcuni mustelidi, ancor più se si tratta di campioni di sottopelo la cui determinazione diventa praticamente impossibile.

Foto: lince, Miha Krofel

Le vocalizzazioni delle linci sono in genere riconosciute solo dagli esperti. La lince soffia e ruggisce, ma non vocalizza tanto quanto altre specie, come, ad esempio, il lupo con gli ululati, né ha un vocalizzo così tipico, come potrebbero essere il bramito di un cervo, l’abbaio di un capriolo o ancora l’ululato di un lupo.

Probabilmente il segno di presenza più difficile da riconoscere e di cui accertare l’appartenenza è il giaciglio ovvero il posto in cui il felino si riposa o il sito in cui si rifugia e accudisce i piccoli. E’ rilevabile quasi esclusivamente sapendo con esattezza i siti di maggior frequentazione dell’animale o se si ha la fortuna di osservarlo per un po’ di tempo in un’area molto ristretta.

A volte è anche possibile rinvenire tracce di predazioni da lince su animali selvatici.  Come già specificato, la lince è un animale strettamente carnivoro, a differenza di altri come il lupo, seleziona con grande accuratezza le parti della preda di cui nutrirsi, focalizzandosi sulla parte muscolare. Cranio, ossa più grandi e interiora vengono tralasciate dal predatore. E’ quindi facile per un occhio esperto, riconoscere una predazione da lince e distinguerla da una, per esempio, di lupo o di orso.
Orso e lupo lasciano tracce diverse: l’orso consuma prima le parti molli e poi la carne, mentre il lupo ripulisce completamente la carcassa, mangiandone anche le ossa. Altra caratteristica che contraddistingue la lince dagli altri grandi carnivori predatori è il fatto che la preda venga consumata (se di medie-grandi dimensioni) in più giorni consecutivi e per questo essa viene ricoperta e occultata sotto foglie, neve etc., per non essere rinvenuta da altri animali necrofagi o opportunisti (questo lo fa peraltro anche l’orso).