ALIMENTAZIONE

Come la gran parte dei felidi, la lince eurasiatica si nutre di vertebrati, in prevalenza mammiferi ungulati, selezionando di solito le specie di minori dimensioni come il capriolo (la sua preda elettiva sulle Alpi) e il camoscio (Ragni 1998). Può tuttavia predare anche cervo o muflone, lepri; più raramente uccelli e roditori. E’ un predatore strettamente carnivoro, non si nutre di vegetali, che per la specie risultano non digeribili. La lince consuma delle sue prede solo le parti muscolari, tralasciando invece le parti viscerali. Il quantitativo medio giornaliero di carne è di circa 1-2,5 kg, ma varia molto in base alla stagione, al sesso, alla presenza di cuccioli da sfamare etc. Spesso tra una predazione e la successiva possono passare alcuni giorni, in cui il felide non si nutre o termina i resti dell’ultima predazione. Altra peculiarità della lince è quella di essere un predatore attivo, che si nutre solo di animali da esso stesso cacciati, non si ciba in modo opportunistico di carcasse che non siano il frutto della sua stessa caccia; fanno eccezione gli animali debilitati o menomati che possono anche alimentarsi su carcasse.

Grafico relativo all'utilizzo delle prede da parte della lince B132 nel 2008 (Fonte: Rapporto orso 2008)

La lince è un predatore molto rapido nello scatto e nel salto, le sue prede elettive sono quindi soprattutto prede in movimento. La strategia di caccia adottata dalla lince è quella all'agguato. Si apposta e si avvicina il più possibile alle prede senza essere vista, lungo sentieri o zone di passaggio e, al momento opportuno, sferra l’attacco con pochi veloci balzi, riducendo così al minimo gli inseguimenti.

Immagine: lince che osserva delle cerve nascosta tra gli alberi (Illustrazione tratta da Ragni, 1998)

La preda viene generalmente afferrata alla gola, se di grandi dimensioni, oppure in zona più dorsale, se di piccola taglia. La morte della preda avviene per soffocamento o per rottura della colonna vertebrale.  In genere dopo aver predato un ungulato di medie dimensioni, il felino invece di consumarlo al momento, lo trascina in un luogo nascosto (tra vegetazione fitta) e torna a visitarlo per i 3-5 notti consecutive, consumandolo lentamente e non allontanandosi mai troppo dal sito.

Una lince mentre caccia una cerva. Illustrazione tratta dal libro "La lince in Trentino" di Ragni, 1998