La casistica

Negli ultimi 150 anni, ad oggi in Italia sono documentate 9 aggressioni da orso nei confronti dell'uomo, di cui una fatale. Esse sono avvenute in Trentino, tutte in seguito ad incontri ravvicinati involontari. La prima risale all’agosto del 2014, quando una femmina con cuccioli dell’anno al seguito attacca e ferisce un uomo che stava raccogliendo funghi fuori sentiero sui versanti boschivi sopra Pinzolo. La più recente è di luglio 2024, a danno di un uomo che stava camminando su un sentiero sopra l’abitato di Ceniga di Dro, che viene attaccato e ferito da un orso. Nell’aprile 2023, nei boschi sopra Caldes ha invece luogo l’episodio fatale, in cui una femmina, anche in questo caso con cuccioli dell’anno, attacca e ferisce a morte un uomo che stava correndo su una strada forestale.

A livello europeo tra il 2000 e il 2015 sono stati documentati 291 casi di attacco all'uomo da parte di orso bruno, di cui 19 con esito fatale (il 6,5% degli attacchi). La maggior parte degli attacchi è relativa alla Romania (131 casi, ben il 45% del totale), lo Stato europeo col maggior numero di orsi bruni e dove, soprattutto sui Carpazi, l’agricoltura e l’allevamento di semi-sussistenza sono ancora pratiche molto diffuse. Essa è seguita dalla Slovacchia, dalla Svezia e dalla Finlandia. Si tratta quindi, nel complesso, di una decina di attacchi all’anno in Europa (10 attacchi/anno escludendo la Romania, 18 attacchi/anno includendo anche la Romania). Anche a livello europeo, così come riscontrato finora in contesto provinciale, lo scenario di attacco prevalente è quello a seguito dell’incontro di un’orsa con piccoli dell’anno.