Storia del lupo in Italia e sull'arco alpino
In Italia il lupo era presente su gran parte del territorio fino a circa due secoli fa. Nel XIX e XX secolo ha subito un drastico declino a causa della persecuzione da parte dell’uomo sempre più efficacie con lo sviluppo delle armi da fuoco, che ne ha determinato la scomparsa dalle Alpi, dalla maggior parte della penisola e dalla Sicilia. Il minimo storico è da riferire agli anni ’70, quando l’areale di presenza del lupo è ormai rappresentato da piccoli nuclei disgiunti tra loro, distribuiti lungo la dorsale appenninica centro-meridionale. In quel periodo in tutta Italia si stimano circa un centinaio di soggetti (Boitani 1986; Ciucci e Boitani 1998; Marucco 2014).
Da allora, grazie all'entrata in vigore delle leggi di protezione (a livello nazionale ed europeo), al ritorno del bosco e degli ungulati selvatici favorito dai fenomeni di spopolamento, si è assistito ad un progressivo aumento della consistenza numerica della specie, che naturalmente ha iniziato a ri-colonizzare il territorio italiano, a partire dall'Appennino centrale risalendo verso nord fino ad arrivare in Liguria e, dai primi anni '90, ricolonizzando l'arco alpino occidentale (Ciucci e Boitani 1998; Marucco 2014).
Sulle Alpi il lupo è una specie autoctona, che ha fatto da sempre parte della fauna locale ed è stato presente sull'intero arco alpino fino alla seconda metà del '700, per poi ridursi piano piano e scomparire tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900, sempre a causa della persecuzione da parte dell’uomo (G. Marcuzzi, 1988. “La fauna delle Alpi”, Manfrini Editori). Negli ultimi anni il lupo è ricomparso anche nelle Alpi centro-orientali, con alcuni individui provenienti anche dall’area dinarica (Croazia e Slovenia) e dai Carpazi (Romania). Nel 2012, nel territorio della Lessinia (tra Trentino e Veneto) si è verificato l'incontro tra una lupa della popolazione italiana e un lupo proveniente dalla Slovenia, che hanno formato un primo branco, tutt'oggi presente e riproduttivo, con territorio a cavallo tra Trentino e Veneto (Vedi sotto: “Il Lupo in Trentino”).
In seguito, il ritorno del lupo si è fatto via via più rapido, portando la specie a ricolonizzare una parte considerevole delle Alpi. A fine 2022 la specie era diffusamente presente in particolare sulle Alpi occidentali (Francia e Italia), in Svizzera, in Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia, ed è tuttora in espansione anche nelle aree alpine finora interessate dalla sua presenza in misura minore, come la Lombardia e la provincia autonoma di Bolzano.
IL LUPO in Trentino
La presenza storica del lupo in Trentino è testimoniata da toponimi quali “Valle del lupo” (Pieve di Bono), “Grotta della Lovara” (Spormaggiore), “Cascata del lupo” (Bedollo), ecc. oltre che da fonti bibliografiche (Calabrese, 2015). Nella seconda metà del 1800, però, il lupo scompare dalla nostra provincia, a seguito della persecuzione dell’uomo con ogni mezzo (fucile, veleno, trappole).
Dopo circa 150 anni di assenza, il lupo torna in provincia di Trento nel 2008; lo testimoniano i resti di un soggetto deceduto in Val di Fiemme nei pressi del passo degli Oclini. Il ritrovamento conferma alcune segnalazioni registrate in zona nel 2006 e 2007, che sino a quel momento non avevano trovato riscontro.
Successivamente, nel 2010, un lupo maschio migra spontaneamente dalle Alpi occidentali e si stabilisce in alta Val di Non. Un terzo soggetto arriva dalla Slovenia nella primavera del 2012 dopo aver compiuto un formidabile spostamento di oltre 1.000 km. Lì, incontra una femmina appartenente alla popolazione italiana proveniente dalle Alpi Occidentali e forma il primo branco stabile del Trentino e delle Alpi Orientali, che frequenta i monti Lessini, nella zona a confine tra la provincia di Verona e il comune di Ala.
Per maggiori informazioni, leggere il Comunicato stampa Progetto Life Slowolf del 23.04.2012 (http://www.volkovi.si/wp-content/uploads/2014/10/slowolf_cs_23.4.2012_it.pdf) e consultare il sito del Progetto su http://www.volkovi.si/?lang=sl.
La coppia si è riprodotta per la prima volta nella primavera del 2013; da allora il branco dei Lessini si è riprodotto regolarmente. I lupi nati in tale branco, insieme ad altri singoli lupi in dispersione provenienti da altre regioni alpine/europee, hanno in seguito contribuito alla formazione di ulteriori nuovi branchi, che oggi stanno rapidamente ricolonizzando l'intero territorio provinciale.
Per approfondimenti relativi al lupo in Trentino (es. numero aggiornato di branchi, mappa distributiva, grafici ecc.), si prega di consultare l'ultima versione del Rapporto Grandi Carnivori (https://grandicarnivori.provincia.tn.it/Rapporto-Orso-e-grandi-carnivori ). Per ulteriori aggiornamenti, si rimanda anche ai report mensili pubblicati nella pagina "news" (https://grandicarnivori.provincia.tn.it/News ).