Mercoledì, 22 Dicembre 2021

L’esito del confronto nell’ambito del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza con il prefetto e i sindaci

Lupi, il presidente Fugatti: “Pronti a sperimentare le linee guida di gestione”

Il Commissario del Governo, prefetto Gianfranco Bernabei, ha presieduto stamane una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, alla quale hanno partecipato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti accompagnato dal dirigente generale del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna Raffaele De Col, i vertici delle Forze di polizia territoriali, i rappresentanti del Corpo forestale del Trentino e i sindaci di Ala (Claudio Soini), Avio (Ivano Fracchetti), Samone (Andrea Giampiccolo) e Vallarsa (Luca Costa). In questi territori, si sono infatti verificate recentemente - in particolare in seguito alle ultime nevicate - alcune predazioni ai danni del bestiame a ridosso dei centri abitati e, nel caso di Samone, nei pressi della caserma dei vigili del fuoco volontari e della piazza centrale del paese. “Un confronto positivo” osserva il presidente della Provincia, che ha posto all’attenzione del rappresentante del Governo in Trentino le problematiche legate alla pubblica sicurezza per la presenza dei grandi carnivori e in particolare del lupo: “Non esiste soltanto un rischio per l’economia agricola e di montagna del nostro territorio, ma anche per la sicurezza delle persone alla luce del sempre più frequente avvicinamento alle case di branchi e singoli esemplari di lupo”. Fugatti ha dunque auspicato un’accelerazione sul fronte della definizione del piano per la gestione del lupo, con l’avvio della sperimentazione in provincia di Trento delle relative linee guida, come prospettato dal ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani. “In questo modo potremo agire autonomamente rispetto alle diverse problematiche che le nostre comunità stanno vivendo” ha concluso il presidente.

Secondo i dati riportati dal dirigente del Servizio faunistico Giovanni Giovannini, gli ultimi monitoraggi hanno confermato la presenza di oltre 20 branchi di lupo in Trentino (in aumento rispetto ai 17 del 2020), che possono essere composti da un numero minimo di 3 e da un massimo di 13 esemplari. Nel solo 2021 sul territorio provinciale (in particolare sui pascoli, ma anche vicino ai paesi) i lupi hanno compiuto circa 150 episodi di predazione, per un totale di 407 capi uccisi, 86 feriti e 128 scomparsi. De Col ha evidenziato come ogni branco costi all’ente pubblico mediamente 10mila euro l’anno in termini di risarcimenti di bestiame e dotazione di strumenti di difesa come recinti elettrificati e cani da guardiania.
Ad Ala sono presenti 3 branchi (Lessinia, Carega e Baldo) che nel 2021 hanno compiuto 33 episodi di predazione, per un totale di 21 bovini e 18 ovini uccisi; ad Avio è stata accertata la presenza di almeno un branco (Baldo) con danni registrati su un equino e su un bovino; nei comuni di Vallarsa, Terragnolo e Trambileno sono presenti invece almeno 2 branchi (Carega e Pasubio) per un totale di 5 attacchi (2 su cervi allevati e 3 su ovini) e 40 capi uccisi; Samone è interessato dal branco del Tesino (qui 2 cuccioli di lupo sono morti investiti) che ha compiuto 4 attacchi su ovini per un totale di 12 esemplari persi.

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Il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, oggi presso il Commissariato del Governo di Trento
Comunicato 3702

LUPO


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