Martedì, 24 Gennaio 2017

La presentazione del volume al MUSE, giovedì 26 gennaio alle ore 20.30

"In nome dell'orso". Un libro racconta declino e ritorno dell’orso bruno sulle Alpi

Verrà presentato in anteprima italiana al MUSE, giovedì 26 gennaio alle 20.30, il libro “In nome dell'orso. Il declino e il ritorno dell’Orso bruno sulle Alpi. Storia, cronaca, conflitti e sfide”, un fresco di stampa che racconta la storia dell’orso bruno in Trentino e sulle Alpi, dalla sua caduta al suo ritorno. L’autore del volume, Matteo Zeni, guardaparco del Parco Naturale Adamello-Brenta, appassionato e studioso di orsi per lavoro e per passione, presenterà l’opera e dialogherà con il pubblico nel corso della serata; la presentazione sarà intervallata da brevi letture di brani del libro. Un libro sulla storia del difficile e insieme misterioso, intricato e inestricabile rapporto dell’orso con Homo sapiens, ben esemplificato anche dalle vicissitudini del progetto Life Ursus. Un libro che insegna come ci si debba rapportare all’orso e, più sottilmente, come ci si debba rapportare alla paura ancestrale dell’uomo per il selvatico. Edito dalla casa editrice Il Piviere, “In nome dell’orso” è stato realizzato col contributo del MUSE e di Montura Editing.

Se fin dai primordi i grandi carnivori hanno avuto un ruolo primario nel nostro rapporto con la natura, il loro ritorno nei territori della nostra quotidianità è un fatto di pressante attualità, con importanti implicazioni sociali oltre che ambientali. Tra questi carnivori, l’orso bruno è forse il più emblematico: rimasto ancorato agli Appennini centrali con una piccola popolazione, si è storicamente estinto per la caccia sfrenata su gran parte delle Alpi. Per salvarlo, il noto progetto di reintroduzione Life Ursus, in circa 15 anni, ha originato da una decina di animali fondatori una piccola popolazione proprio laddove si aggiravano gli ultimi orsi autoctoni nel Trentino occidentale a fine anni ’90. Un piccolo contingente di orsi in termini demografici, che però ha fatto parlare molto di sé, e che in pochi anni ha generato con risonanza nazionale e perfino internazionale un vasto repertorio di apprezzamenti e critiche, dividendo cittadinanze in pro e contro orso. È dunque nata l'esigenza di far chiarezza, di fornire conoscenza, di recuperare i fatti e la memoria nella loro integrità, di fornire spunti sui perché del progetto di reintroduzione; e semplicemente di informare i cittadini su cosa fare o non fare nei boschi che condividiamo con l’orso. Matteo Zeni ha colto questa esigenza, e in questo libro racconta la caduta e il ritorno dell’orso in Trentino, e dunque sulle Alpi, con un lungo e appassionato resoconto che risponde proprio a questa traboccante mole di quesiti e lacune di conoscenza. Un compendio completo, accattivante e di facile lettura, dove l’autore prende per mano il lettore e in modo avvincente espone i fatti con dovizia di particolari. Il libro è per metà racconto: delle storie, dei protagonisti, degli incontri sul campo, coinvolgente e perfino poetico quando emerge la grande passione e ammirazione per un animale che è ora elevato a fiera quasi mitologica, ora familiare convivente dei boschi intorno casa dell’autore, luoghi su cui la presenza dell’orso spande un’aura seducente e magica. Ed è per metà manuale: sull’orso stesso, sul progetto di reintroduzione, sui comportamenti da tenere, sulle strategie concrete per come possiamo davvero convivere con l’orso. Colpisce il grande equilibrio, tanto nelle posizioni espresse quanto nella lettura dei fatti più delicati, a partire dal famigerato “caso Daniza”, come pure la profusione di dettagli e informazioni forniti non per spirito didascalico, ma per la loro precisa funzionalità al progressivo formarsi, nello scorrere delle pagine, di un quadro completo, sintesi di come la convivenza col plantigrado sia assolutamente possibile, perfino nobile.

L’autore: Matteo Zeni, classe 1977, dal 2002 al 2016 guardaparco presso il Parco Naturale Adamello Brenta (Provincia autonoma di Trento), dal 2017 lavorerà presso il Corpo Forestale Trentino. Affascinato fin dall’infanzia dai suoi “vicini di casa” più misteriosi, gli orsi bruni delle Alpi, da tanti anni ne segue le tracce e ne racconta le vicissitudini, per passione e per lavoro. Vive a Spormaggiore (TN). “In nome dell’orso” è la sua opera prima.

Comunicato 127

ORSO


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