Venerdì, 27 Gennaio 2006

Orso: ecco la risposta del Servizio Foreste e fauna sulla proposta di referendum del Parroco di Tavodo

La notizia ha fatto clamore: il parroco di Tavodo, frazione di Dorsino, suggerisce di indire un referendum per valutare quanto i trentini gradiscano o meno la presenza degli orsi bruni importati dalla Slovenia nell’ambito del progetto Life Ursus per il ripopolamento delle nostre montagne di esemplari ormai a rischio di estinzione. Ma il Servizio foreste e fauna della Provincia replica che dei sondaggi sono stati fatti e puntualizza alcune considerazioni circa le caratteristiche di questi animali e la valenza del progetto. Ma ecco quanto scrive il Servizio provinciale.

“Attualmente si stimano presenti 15-18 orsi ed è previsto che siano necessari 20-40 anni per raggiungere la c.d. minima popolazione vitale (ca. 50 esemplari adulti), che sarà distribuita però su un territorio assai vasto, di ca. 200.000 ettari, anche oltre i confini del Trentino.

I boschi dove l’orso può essere presente possono essere frequentati da mamme, bambini, giovani esploratori, parrocchiani e fungaioli; l’orso è presente da sempre sulle nostre montagne e, pur essendo un animale potenzialmente pericoloso (non è l’unico d’altro canto) non esiste un dato storico documentato che riferisca di una sola aggressione deliberata all’uomo in Trentino.

Il progetto per scongiurare la scomparsa dell’orso dalle nostre montagne è stato promosso dal Parco Naturale Adamello Brenta, autorizzato dal Ministero dell’Ambiente e dalla Provincia Autonoma di Trento e finanziato per una quota pari a ca. il 50% dall’Unione Europea. Ciò in quanto conforme alle normative nazionali e comunitarie al riguardo.

Le spese sostenute per la gestione dell’orso sono di pubblico dominio: sono riferite in ogni occasione di confronto con la popolazione (serate pubbliche), appaiono nel sito dedicato all’orso (www.provincia.tn.it/foreste/orso), sono state evidenziate in più di un’occasione anche in sedi istituzionali (es. Consiglio Provinciale).

L’idea di verificare il parere dell’opinione pubblica è certamente valida ed è per questo che tale indagine è stata condotta già in due occasioni (avvalendosi dell’istituto demoscopico nazionale Doxa), prima e dopo aver liberato i nuovi orsi (1997 e 2003). In entrambi casi si è focalizzata l’attenzione proprio sul Trentino occidentale ed escludendo i centri principali (Trento e Rovereto), verificando la presenza di una maggioranza favorevole all’orso superiore al 70%.

La presenza dell’orso può essere condivisa o meno, ma non può prescindere da una corretta informazione, per la quale la Provincia Autonoma di Trento (affiancata anche dal Parco Naturale Adamello Brenta e dal Museo Tridentino di Scienze Naturali) da anni si sta impegnando con la campagna informativa “Conosci l’orso bruno”, indirizzata a locali, cacciatori, allevatori, apicoltori, scuole, attraverso serate, depliant, incontri mirati, escursioni.

Il fine di tutto ciò è cercare di mantenere, per quanto possibile, le forme di vita proprie dell’ambiente alpino, anche l’orso, che appartengono non solo all’ecosistema, ma anche alla storia ed alla cultura dell’uomo, come già otto secoli fa ricordava san Francesco da Assisi (“Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le Tue creature…”).”

Comunicato 172

ORSO


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