Venerdì, 27 Agosto 2010

Una nota del Servizio Foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento

Jurka in cattività, alcune precisazioni

In merito alle notizie sull'orsa Jurka apparse in questi giorni sul sito tedesco del "parco alternativo della Foresta Nera per orsi e lupi" - ed oggi riprese da un organo di stampa locale - il Servizio Foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento precisa quanto segue.

"L’orsa Jurka è stata trasportata circa due anni fa dal recinto di S. Romedio a quello, più vasto, del Casteler proprio per consentire ad una animale di provenienza selvatica condizioni migliori di esistenza.
Il recinto che l’ha ospitata in questi due ultimi anni è stato realizzato con la consulenza tecnica dell’ISPRA, avvalendosi dei criteri di realizzazione più avanzati a livello europeo, ed è stato approvato dal Ministero dell’Ambiente che ha cofinanziato l’opera prevedendo che la stessa possa ospitare in futuro fino a tre animali, provenienti dall’arco alpino italiano.
Indubbiamente per un animale nato e cresciuto in libertà un recinto, per quanto vasto esso sia, rappresenta, in ogni caso, una limitazione (ed in questo senso certamente ristretti appariranno all’orsa anche i sette ettari della Foresta Nera).
Ciò detto va peraltro ricordato che le condizioni di Jurka presso il centro del Casteler sono state costantemente monitorate; tali controlli hanno sempre evidenziato una buona salute fisica da parte dell’animale il quale godeva di una superficie (definita in termini di mq/orso) che non ha pari in Italia.
L’associazione “No alla Caccia”, che si è fatta promotrice dello spostamento dell’animale e la stessa Fondazione tedesca che ospita ora Jurka, hanno potuto visitare l’area in più di un’occasione negli scorsi due anni, potendo verificare in prima persona le condizioni dell’animale e dell’area stessa. In nessuna di queste occasioni è mai stata palesata un’opinione negativa come quella riportata dal sito tedesco e oggi dalla stampa.
Quanto all’”isolamento” nel quale l’animale è stato tenuto va ricordato che la scelta fu presa proprio in accordo con l’associazionismo ambientalista che spinse affinchè l’orsa non diventasse un fenomeno mediatico e potesse godere della maggiore tranquillità possibile.
In considerazione di quanto sopra stupisce che, all’indomani della conclusione di una proficua fase di collaborazione tra l’Amministrazione provinciale e le associazioni suddette, vengano espresse considerazioni come quelle riportate oggi".

Comunicato 2825

ORSO


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