Venerdì, 09 Luglio 2021

I primi modelli sono stati posizionati dal Servizio faunistico a Dimaro Folgarida

Uno “scudo” in larice e metallo per allontanare gli orsi dai rifiuti

Prosegue l’impegno dei Servizi faunistico e foreste della Provincia autonoma di Trento nel potenziare la rete dei cassonetti anti-orso presenti sul territorio. Alle centinaia di bidoni dell’umido dotati di apertura rinforzata per impedire ai plantigradi di cibarsi degli avanzi di cucina, si aggiungono ora veri e propri “scudi” in larice e metallo all’interno dei quali vengono posizionati i cassonetti. I primi due prototipi – frutto di una rielaborazione del modello sloveno – sono stati posizionati in località Bonetei, nel comune di Dimaro Folgarida. L’insegna gialla apposta sui contenitori è sintetica ed esplicativa: “Contribuisci a tenere gli orsi fuori dai centri abitati”. Un’iniziativa realizzata in collaborazione con la Comunità della Valle di Sole.

Da diversi anni i bidoni anti-orso sono stati dislocati in particolare sull’altopiano della Paganella e in Valle dei Laghi. Nelle scorse settimane, la presenza di esemplari problematici che si avvicinano ai paesi in cerca di cibo aveva spinto il presidente della Provincia Maurizio Fugatti a firmare un’ordinanza per la collocazione urgente di campane metalliche anti-orso, ancorate nel terreno nei comuni di Cavedago, Fai della Paganella, Andalo e Molveno. L’Azienda speciale per l’igiene ambientale (Asia), in collaborazione con le Amministrazioni comunali interessate e il servizio faunistico, ha già avviato la sostituzione di tutti i cassonetti per l’organico da 120 litri con le grandi campane metalliche da oltre 3.000 litri di capienza, risultanti molto più efficienti in funzione di incursioni anti orso.
Intanto, prosegue il lavoro per rendere i contenitori dei rifiuti organici inaccessibili ai plantigradi. Si guarda a tutte le zone del Trentino occidentale che sono interessate in maniera crescente dalla presenza di questo animale ed in particolare agli abitati che nel periodo estivo vanno incontro a una massiccia presenza turistica. Si tratta dunque di contesti in cui esistono difficoltà oggettive nel mantenere i rifiuti fuori dalla portata degli orsi. A questo fine – spiega il responsabile del settore grandi carnivori del Servizio faunistico, Claudio Groff – sono stati messi a punto dei nuovi sistemi di schermatura e chiusura dei cassonetti esistenti. I primi prototipi, come detto, sono stati posizionati a Dimaro-Folgarida. Li ha progettati l’operaio coordinatore Mattia Piva dell’Ufficio amministrazione e lavori forestali del servizio foreste. Per il conferimento basta tirare un pomello per l’apertura della struttura in legno e metallo, che si chiude automaticamente rendendo impossibile l’accesso all’orso. Una soluzione guardata con interesse dal primo cittadino Andrea Lazzaroni.

Interviste a cura dell'Ufficio Stampa

Comunicato 1825

ORSO


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