Jurka: la risposta del Presidente Dellai alle numerose e-mail dei cittadini
Ecco la risposta che ha dato il presidente:
“Egregi Signori,
ho letto le Vostre e-mail a proposito dell’orsa Jurka e non posso che condividere lo spirito di rispetto per gli animali che si coglie nei vari messaggi che ricevo in questi giorni.
Proprio questo stesso spirito ha sempre animato la Provincia autonoma di Trento che sicuramente può essere un esempio, pur con gli inevitabili errori che anche noi commettiamo, per quanto riguarda il rapporto fra uomo e contesto naturale. Proprio in ragione di questo spirito la Provincia autonoma di Trento è stata disponibile, qualche anno fa, a sperimentare un progetto europeo molto avanzato che prevede, appunto, la reintroduzione dell’orso nel territorio alpino. Ci siamo impegnati a fondo sia a livello tecnico che scientifico, sia a livello politico che sociale, presentando anche alla nostra opinione pubblica la bontà del progetto. Garantisco che non è stato e non è assolutamente facile. Un conto infatti è parlare degli orsi in libertà standosene nelle proprie abitazioni urbane, un altro conto è dover fare quotidianamente i conti con la presenza, non sempre facile, di un orso nei paraggi della propria abitazione o del proprio luogo di lavoro in montagna. Ciò malgrado, ci siamo organizzati e abbiamo visto crescere anche il consenso della gente su questo progetto, al quale lavorano quotidianamente tante persone appartenenti alle nostre strutture operative. Oggi abbiamo più di venti orsi in libertà sul territorio ed il progetto non solo prosegue ma si sta rafforzando da ogni punto di vista, con esiti assolutamente positivi. Nel protocollo iniziale del progetto si prevede che, qualora un esemplare dovesse avere comportamenti ritenuti anomali e potenzialmente pericolosi, la pubblica amministrazione può adottare una serie di misure (tutte adottate negli ultimi due anni) fino a quella estrema di cattura e ricovero in area protetta. Così è avvenuto per l’orsa Jurka sulla base di una documentazione inoppugnabile (in parte visibile anche nel sito internet, con numerose “imprese” in abitazioni o nei pressi di luoghi abitati), validata dagli stessi organismi tecnici del Ministero dell’Ambiente e dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica. Nulla a che vedere, dunque, con l’atteggiamento assunto dalle autorità bavaresi a proposito dell’orso “Bruno”.
Oggi Jurka è ospitata in un recinto di circa 1500 metri quadrati: sappiamo benissimo che non è la soluzione ottimale e quindi stiamo già pensando alle possibili future soluzioni. Dispiace anche a noi che l’orsa Jurka non sia più libera ma, pur con tutta la dedizione al progetto di reintroduzione dell’orso e pur con tutto il dovuto rispetto per i diritti di questi animali, abbiamo dovuto in questo caso adottare una misura a tutela dei nostri cittadini. In alcuni messaggi mi si chiede anche come mai l’orsa non sia stata riportata in Slovenia. E’ bene che si sappia che non sarebbe serio, ma è bene soprattutto che si sappia che la sarebbe stata uccisa. Io penso che in Trentino si siano ascoltate le ragioni del cuore, nel rispetto di un progetto europeo di alto valore scientifico e senza far correre inutili pericoli alla popolazione.
Vi ringrazio per la passione con la quale seguite Jurka e il nostro importante progetto e invio i miei più cordiali saluti”.
- Lorenzo Dellai –