Lunedì, 10 Marzo 2014

Febbraio 2014

Report mensile

Il mese di febbraio ha confermato la sostanziale tranquillità tipica dei mesi invernali. L'unica eccezione nel territorio provinciale è stata rappresentata da un orso (un giovane, a giudicare dalle dimensioni delle orme) che è rimasto attivo in val di Gresta, dove ha anche provocato qualche danno (due ad alveari ed uno ad un asino).
Il 12 febbraio personale della Provincia Autonoma di Bolzano ha catturato e radiocollarato un orso che ha gravitato nella bassa Atesina durante tutto l'inverno, apparentemente senza fase letargica, per intensificarne il monitoraggio ed eventuali azioni di controllo/dissuasione. Si tratta di un giovane maschio la cui identità sarà fornita dalle analisi genetiche.
L'ultima parte del mese ha anche evidenziato i primissimi movimenti post letargici, documentati da orme su neve, riprese effettuate dalle foto trappole o dai dati inviati dagli orsi dotati di radio collare GPS. Un caso particolare, in questo senso, è rappresentato dallo svernamento di M6, maschio di 7 anni catturato e dotato di radiocollare lo scorso mese di settembre sul monte Bondone. Grazie al trasmettitore VHF/GPS posizionato sull'animale, lo scorso autunno è stato possibile definire la data di inizio della sua fase letargica, il 28 novembre 2013, ed il suo posizionamento sui ripidi versanti orientali del monte Gaggia, a oltre 1900 metri di quota. Nel frattempo le abbondanti e ripetute precipitazioni che hanno interessato anche quell'area, hanno ricoperto con oltre due metri di neve il punto in cui l'orso si era fermato.
Lo scorso 18 febbraio, nel pomeriggio, l'orso è uscito dalla propria tana, bucando la coltre nevosa che copriva completamente il sito, fermandosi appena fuori; è stato possibile osservare l'animale da grande distanza, mediante cannocchiale. Il giorno successivo l'orso è rimasto fermo, mentre il 20 febbraio M6 è stato osservato mentre compiva i primi spostamenti nei pressi della tana (foto 1). Verso le 17 dello stesso giorno il plantigrado ha abbandonato l'area ed ha percorso, in meno di un'ora, circa 2 km in direzione sud tagliando tutti i ripidi versanti posti sotto la cima del Canfedìn, su pendenze elevatissime, restando sempre ad una quota compresa tra 1900 e 2000 metri (foto 2). Lo spostamento compiuto dall'orso, di indubbia difficoltà alpinistica, è lo stesso effettuato in autunno (senza neve però) in senso contrario per recarsi verso la tana. I giorni seguenti M6 ha ripreso la sua attività stagionale in modo definitivo, sempre monitorato tramite il segnale GPS.

 

Foto 1: M6 a pochi metri dalla tana (evidenziata con il cerchietto) (Foto A. Caliari - Archivio Servizio Foreste e fauna PAT)

Foto 2: il percorso compiuto da M6 nell'allontanamento dalla tana (Archivio Servizio Foreste e fauna PAT)

ORSO


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