Martedì, 11 Maggio 2010

Tracce sulla neve erano state rinvenute lo scorso 13 aprile

Accertata la presenza di un lupo nel Brenta

La conferma arriva dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale di Bologna

Erano di un lupo le tracce rinvenute sulla neve il 13 aprile scorso dal personale di sorveglianza del Parco Naturale Adamello Brenta. La conferma è arrivata dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale di Bologna, che ha analizzato i campioni di urina raccolti in quell'occasione nel Brenta nord-orientale. Dopo oltre 150 anni, in territorio trentino viene accertata quindi nuovamente la presenza di un lupo. La notizia, di grande interesse naturalistico, costituisce anche nuova prova dello stato di salute dell'ambiente montano del Trentino e in particolare dei suoi parchi naturali. Nessun pericolo, invece, per l'uomo.

Il giorno 13 aprile personale di sorveglianza del Parco Naturale Adamello Brenta impegnato in operazioni di monitoraggio faunistico, coadiuvato da un custode forestale, ha rinvenuto una pista su neve di un grosso canide, nel Brenta nord-orientale. Seguendo la traccia è stato possibile raccogliere alcuni campioni di urina in corrispondenza di punti in cui l’animale ha svolto un’attività di “marcatura”. I campioni organici raccolti sono stati sottoposti ad analisi genetiche da parte dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) di Bologna. I risultati delle analisi, recentemente pervenuti, hanno confermato trattarsi di un esemplare maschio di lupo, appartenente alla popolazione italiana (Canis lupus). Si tratta dunque di un animale, probabilmente giovane, in dispersione dall’arco alpino centro occidentale, dove dagli anni ’90 si è insediata una popolazione vitale, di provenienza appenninica. Dopo il 13 aprile non sono state segnalate in provincia altre tracce attribuibili a questo esemplare.
La presenza di un lupo, in vita, in provincia, è stata dunque accertata per la prima dopo oltre 150 anni dalla sua scomparsa e segue di un paio d’anni il rinvenimento delle spoglie del lupo della val di Fiemme, la cui provenienza, sempre determinata geneticamente, era invece balcanica. Va inoltre ricordato che il fenomeno di naturale espansione del lupo dalle Alpi occidentali ha portato negli ultimissimi anni a registrare la presenza di singoli esemplari anche nella vicina Lombardia, in Svizzera ed in Austria.
A questo proposito sarà forse possibile, attraverso un confronto con i dati genetici a disposizione degli enti extra-provinciali, risalire alla zona di origine del lupo in questione.
In ogni caso si tratta di una presenza che si aggiunge, si vedrà se ed eventualmente quando in modo stabile, al già ricco patrimonio faunistico provinciale, a conferma della qualità ambientale del nostro territorio. Al pari di orso e lince infatti la presenza del lupo, posto al vertice delle catene alimentari dell’ecosistema alpino, può essere considerata come una sorta di “marchio di qualità” su di una realtà (le montagne e le foreste in questo caso del Trentino) la cui valenza va ben oltre i pur importanti aspetti paesaggistici ed ambientali considerati in senso stretto.
Da ultimo è il caso di ricordare che il lupo non rappresenta alcun pericolo per l’uomo, come testimoniano tra gli altri i dati relativi al resto del territorio italiano (Appennino e Alpi occidentali) dove nell’ultimo secolo, a fronte di diverse centinaia di animali presenti, non è mai stato documentato alcun caso di aggressione all’uomo.

Comunicato 1412

LUPO


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