Apprendimento e struttura sociale
Le orse che nel corso dell’inverno hanno partorito tendono ad abbandonare per ultime (durante il mese di aprile) il ricovero invernale, a frequentare zone dove è più difficile che possano incontrare orsi maschi (al pari di quanto accade in altre specie di carnivori, i maschi adulti possono attaccare, uccidere e divorare i piccoli per potersi accoppiare con la femmina), e a limitare gli spostamenti. Il lungo periodo che i giovani orsi trascorrono sotto la sorveglianza della madre facilita l'apprendimento: seguendola e imitandola, essi assimilano importanti informazioni sulle opportunità e sui pericoli presenti nel proprio ambiente di vita. E' così che viene trasmesso alla generazione successiva anche il timore per l'uomo. Un fondamentale comportamento influenzato dall'apprendimento è la ricerca del cibo. Grazie agli insegnamenti della madre, gli orsi imparano quali alimenti cercare e dove trovarli.
A differenza di quanto succede per altre specie di carnivori, ad esempio per il lupo, ai cuccioli dell'orso non viene portato alcun cibo al di fuori del latte materno, sempre disponibile; sono i cuccioli ad essere accompagnati dalla madre nel luogo in cui possono alimentarsi. La scelta e l’allestimento del sito di svernamento sono invece governati da istinti innati, presenti anche nei cuccioli che rimangono orfani nel primo anno di vita.
Al di fuori dei periodi riproduttivo e giovanile, è molto difficile incontrare più orsi assieme. Gli orsi bruni sono animali che vivono solitari, a basse densità, utilizzando spazi molto ampi. A differenza di altri carnivori, non sono spiccatamente territoriali: non rivendicano cioè l’uso esclusivo di una porzione di territorio. Si hanno invece home ranges che in parte si sovrappongono, o animali che frequentano gli stessi ambienti in tempi diversi. Sulle Alpi, gli home ranges degli orsi bruni possono raggiungere diverse centinaia di kmq, e garantiscono ad essi la possibilità di reperire fonti di cibo nel corso dell'intero anno, zone tranquille dove riposare e aree idonee per il letargo. I maschi adulti tendono ad occupare home ranges più vasti di quelli delle femmine. Nei giovani maschi spesso si verificano fasi esplorative, nel corso delle quali possono allontanarsi anche di alcune centinaia di chilometri dal luogo di nascita. Le femmine tendono invece ad essere filopatriche, ovvero a stabilirsi poco lontano da dove sono nate.
Sebbene gli orsi bruni tendano ad evitarsi, sono comunque in grado di scambiare informazioni con altri esemplari della specie: una tipica funzione comunicativa è rappresentata dai grattatoi, alberi sui tronchi dei quali gli orsi si strofinano, lasciando messaggi olfattivi e visivi interpretabili dai conspecifici.
In natura, gli orsi bruni adulti non hanno quasi nemici: l'unico vero antagonista è l'uomo. In età giovanile gli orsi possono venire aggrediti e uccisi da altri carnivori, ma tali eventi accadono di rado. In Trentino, nella primavera del 2003, un cucciolo di orso di poco più di cinque kg di peso fu ucciso e parzialmente consumato da un'aquila reale (foto). Conflitti durante la fase riproduttiva tra maschi adulti e femmine che difendono la prole possono portare anche alla morte di qualche esemplare. Nel 2015, ad esempio, un maschio adulto uccise non solo due cuccioli, ma anche la madre degli stessi, che aveva lottato per difenderli.
Anche la paura per l’uomo è un atteggiamento appreso e non innato: popolazioni diverse di orsi mostrano un grado di paura più o meno marcato nei confronti della nostra specie. Da questo grado di timidezza si può stabilire quale sia stato il grado di persecuzione dei secoli precedenti. In Europa, dove la specie è stata perseguitata per lungo tempo, gli orsi tendono ad essere attivi nelle ore crepuscolari e notturne, e gli incidenti con l’uomo sono rari. In altre zone di presenza della specie caratterizzate da minore presenza antropica e da inferiori livelli di persecuzione pregressa, quali sono le aree più remote e settentrionali dei continenti asiatico e nordamericano, gli orsi bruni conservano abitudini più diurne e manifestano un comportamento meno timido nei confronti dell’uomo.